E’ segnato dalla candidatura di un altro nome importante della società civile, quello di Ilaria Cucchi, il giorno del rientro definitivo dal Guatemala di Antonio Ingroia. Il candidato premier di “Rivoluzione civile” si è messo subito al lavoro anche perché le liste devono essere pronte entro il 20 gennaio. L’ex Pm ha postato su Twitter la propria foto subito dopo lo sbarco all’aeroporto di Fiumicino.
“Che bello tornare in Italia! Adesso comincia la Rivoluzione Civile”, ha aggiunto Ingroia nel suo primo ‘cinguettio’ italiano. Una scelta non casuale perché è sul Web, in particolare ai social network, che punterà la campagna elettorale degli “arancioni”. Il primo impegno di Ingroia è stato un incontro con Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano Cucchi, la vittima più illustre del sistema carcerario italiano. La proposta di candidatura è stata accolta e subito ufficialmente annunciata, anche se deve ancora essere deciso dove. Il nome di Ilaria Cucchi fa seguito a quelli già annunciati nei giorni precedenti: Gabriella Stramaccioni, coordinatrice nazionale dell’Associazione Libera; Franco La Torre, presidente della rete ‘Flare’ e figlio di Pio; Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace che organizza ogni anno la marcia Perugia Assisi; Giovanna Marano, sindacalista della Fiom attiva nella vertenza su Termini Imerese. Si tratta di nomi non genericamente della società civile, ma di personalità attive in associazioni o reti in cui gruppi di cittadini si impegnano su determinati temi. Altri nomi arriveranno nei prossimi giorni tra i quali si sta sondando la disponibilità del vignettista Vauro e del giornalista Sandro Ruotolo. Gli esponenti della società civile saranno i capilista in tutte le regioni, ma nelle liste ci saranno anche rappresentanti dei partiti che sostengono “Rivoluzione civile”. Per Idv, che sta fornendo in questi giorni un sostegno logistico, ci saranno Antonio Di Pietro e probabilmente Maurizio Zipponi e Silvana Mura; per il Prc Paolo Ferrero e Rosa Rinaldi; per il Pdci il segretario Oliviero Diliberto, ed anche Orazio Licandro e Manuela Palermi; per i Verdi Angelo Bonelli. E poi c’é la questione del rapporto con Grillo. Oggi Luigi De Magistris ha detto che “ci sono spazi per punti d’intesa”. Ma se ciò non dovesse avvenire gli arancioni apriranno le porte ai dissidenti del Movimento Cinque Stelle. Per ora c’é prudenza, come conferma anche Antonio Di Pietro, che ha detto di non voler “tirare nessuno per la giacchetta”. Comunque De Magistris si dice sicuro: “Supereremo la soglia” del 4%. “Credo – ha aggiunto – che Ingroia debba parlare alle persone e non porsi dei limiti”.