E’ scontro fra Pd e Pdl sulla legge di stabilità. Il Pdl chiede più tempo: il testo è cambiato troppe volte, dice Fabrizio Cicchitto. “Abbiamo intenzione di prenderci tutto il tempo necessario per esaminare bene il provvedimento”, spiega. “Anche il dl liste è di singolare delicatezza, non può essere esaminato a Camere sciolte”, aggiunge.

Il Pd attacca, accusando il Pdl di atteggiamento dilatorio: puntano ad “allungare la durata della Legislatura anche solo per qualche giorno”, denuncia il capogruppo alla Camera, Dario Franceschini, al termine della conferenza dei capigruppo a Montecitorio. “Il nostro impegno è di fare in modo che il presidente della Repubblica possa fare ciò che ha annunciato nei tempi che ha annunciato. Chi ha la responsabilità di un atteggiamento dilatorio deve dire il perché”, conclude Franceschini.

Intanto, l’approdo in Aula al Senato del ddl è slittato a domani mattina. La commissione Bilancio è tornata a riunirsi nel pomeriggio, per proseguire l’esame degli emendamenti. Sui tempi lunghi non fa pronostici il presidente della Camera: “Dipende da come si comporteranno i gruppi”, dice Gianfranco Fini. “Come vedete è stata fissata una seduta in notturna per giovedì e venerdì”, aggiunge. Un’intesa è stata raggiunta sulle risorse ai Comuni previste dal ddl stabilità: sono stati trovati ulteriori 150 milioni di euro. In questo modo i tagli vengono ridotti complessivamente di 400 milioni di euro, riferisce il relatore Giovanni Legnini (Pd).

Sciolto il nodo, la Commissione ha dato anche via libera all’emendamento che contiene il “milleproroghe”: tra le norme passate quella che proroga di 6 mesi (a giugno) lo stop agli sfratti e quella che proroga i contratti dei precari della Pubblica Amministrazione fino al 31 luglio. Dopo la minaccia dei sindaci di ieri sera, pronti alle dimissioni di massa, è stato trovato un accordo tra governo, Parlamento e Comuni. L’Anci chiedeva che i minori tagli ai comuni arrivassero fino a 500 milioni, dai 250 previsti.

Questa mattina c’è stata una riunione tra i relatori e il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, e la questione è stata risolta con un sub-emendamento dei relatori che prevede un aumento, per il 2013, della dotazione del fondo di solidarietà comunale di 150 milioni di euro, che saranno presi da un fondo usato anche per i rimborsi fiscali alle imprese. Aumentano ancora quindi, a quota 1,4 miliardi, le risorse per comuni e province nel ddl stabilità, già incrementate ieri da 850 milioni a 1,25 miliardi.

In particolare, per allentare il patto di stabilità interno, 600 milioni saranno destinati ai comuni, 200 milioni alle province, 180 milioni ai comuni con meno di 5mila abitanti e 20 milioni a quelli che hanno aderito alla presentazione dei bilanci sperimentali. In totale quindi un miliardo di euro per il patto, cui vanno aggiunti i 400 milioni derivanti da minori tagli per le amministrazioni comunali.

 

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