Difficilmente sara’ posta la fiducia sul decreto liberalizzazioni”. I rappresentanti sindacali dei tassisti escono con questa convinzione dal lungo giro di consultazioni con i partiti. Le 23 sigle sindacali, provenienti da Roma, Milano, Napoli e Bologna, sono state ricevute oggi, in sequenza, da Pd, Terzo Polo, Lega e Idv, dopo l’incontro avuto ieri con il Pdl. L’impressione e’ “incoraggiante”, gli incontri sono stati “positivi”, riferiscono. Per poi aggiungere che “la norma che istituisce l’Authority non convince nessuno. Ci sono dubbi sulle sue competenze che andrebbero a sovrapporsi a quelle dei sindaci”, in particolare sul rilascio delle licenze.

Scongiurato il pericolo delle licenze multiple che, per i tassisti, avrebbe comportato l’inizio di un “processo di industrializzazione del settore” – come l’ha chiamato Loreno Bittarelli di Uritaxi – con licenze concentrate in poche mani facoltose e conducenti di auto bianche “ingaggiati tra i ceti piu’ disperati della societa’”, l’attenzione si sposta anche sulle licenze part time e sulle licenze doppie di compensazione. “Chi mai comprerebbe una macchina, pagherebbe un bollo auto, un’assicurazione per poi lavorare solo part time?”, e’ la domanda che i sindacati hanno posto a tutte le forze politiche.

 

Un alleato insperato, intanto, potrebbe rivelarsi la Lega. I rappresentanti dell’Uritaxi sono apparsi favorevolmente colpiti dall’atteggiamento “sanguigno” dei loro interlocutori nel corso dell’incontro che si e’ tenuto negli uffici del Carroccio a Montecitorio. “Ci sono sembrati particolarmente motivati e combattivi”, hanno spiegato. Impressione confermata dalle dichiarazioni degli stessi esponenti leghisti, in particolare sull’Authority: “Si tratta della solita operazione centralista per cui Roma deve decidere cosa e’ meglio per Milano, piuttosto che per Genova o per Napoli”, ha detto il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni. “Il Carroccio e’ totalmente contrario alla costituzione di un’autorita’”, ha sottolineato Marco Desiderati, capogruppo in commissione Trasporti, “che decida quante licenze debbano essere rilasciate in ogni comune e quali tariffe debbano essere applicate, togliendo l’attivita’ pianificatoria ai sindaci. Ancora una volta lo Stato dimostra di essere accentratore e contrario all’idea federalista di avvicinare il potere decisionale al territorio”. Parole capaci di strappare un sorriso di soddisfazione a Bittarelli che lascia intendere di sperare in un’opposizione forte della Lega, magari in commissione Bilancio: “Certo, se il decreto dovesse essere assegnato in Commissione Bilancio, dove il presidente e’…”. Il leghista Giancarlo Giorgetti.

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