Sconcertante, iniqua e depressiva. Questi alcuni degli aggettivi usati da Regioni, Comuni e Province per commentare il nuovo pacchetto di tagli prospettato dal Governo oggi a Palazzo Chigi. Senza contare che per il governatore della Lombardia Roberto Formigoni le proposte dell’esecutivo mettono definitivamente una pietra tombale sul federalismo fiscale.

L’idea del governo – prospettata oggi dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti di fronte a una nutrita rappresentanza di ministri e di esponenti delle Regioni, Comuni e Province – contempla un taglio di 6 miliardi per il 2012 e di 3 miliardi nel 2013. Sotto i riflettori poi l’ipotesi di sopprimere le Province sotto i 300 mila abitanti e la fusione dei Comuni con meno di abitanti, che dovrebbe prendere piede dalle prossime elezioni. Timori per la coesione sociale li esprime il presidente della Conferenza delle regioni Vasco Errani. ”Chiediamo un cambio vero della Manovra per garantire maggiore qualita’ ed equita’. Siamo fortemente preoccupati per la sanita’, le politiche sociali, il trasporto pubblico locale e temiamo – ha detto in una nota – per la coesione sociale del Paese”. Decisamente deluso Roberto Formigoni, che guidava la delegazione delle Regioni: ”siamo alla terza manovra e gia’ quella del 2010 pesava molto sulle Regioni”, ha spiegato in conferenza stampa a Palazzo Chigi. ”I tagli previsti nel luglio 2011 pesano per il 50% sulle Regioni e a loro volta queste pesano sulla spesa totale solo per il 16%”. Questa terza manovra, ha annunciato, ”causa la scomparsa definitiva del federalismo fiscale”. Tranchant anche il giudizio del presidente della Toscana Enrico Rossi: ”i tagli che ci sono stati prospettati sono il prodotto degli errori del Governo”, ha commentato all’uscita da Palazzo Chigi. Giudizi meno pesanti dal governatore del Veneto Luca Zaia, per il quale in una manovra da 25 miliardi saranno a carico degli enti locali 6,5 miliardi, di cui 1,6 a carico delle Regioni. In riferimento al progetto di soppressione delle Province sotto i 300 mila abitanti si e’ espresso il presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo. ”Noi possiamo ordinarle diversamente ma non sopprimerle”, ha spiegato, sottolineando in ogni caso che la proposta di accorpamento ”e’ un buon inizio”. Pollice verso anche dai Comuni, nonostante il vicepresidente dell’Anci e sindaco di Roma Gianni Alemanno abbia puntualizzato di aver visto il premier ”perplesso, per cui credo, anzi auspico, che la partita non sia ancora finita”. Polemico il primo cittadino di Verona Flavio Tosi nei confronti del titolare del Ministero di Via XX Settembre: ”mi sarei aspettato qualcosa di piu’ coraggioso da parte di Tremonti, che ha fatto una fotocopia delle precedenti manovre finanziari. Non ha fatto un grande sforzo, se era solo da fotocopiare era capace anche un bambino”. Negativo anche il primo cittadino di Padova Flavio Zanonato: ”siamo alla distruzione dei bilanci comunali ed e’ la morte della presa in giro del federalismo fiscale”. Semaforo rosso anche da parte delle Province, con il presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione che ha parlato apertamente di ”manovra iniqua”. Critico infine un altro esponente dell’Upi, Fabio Melilli, che se la prende per la soppressione delle Province sotto 300 mila abitanti. ”Sono anni che tutti condividiamo l’opportunita’ di cancellare le Province nelle grandi aree urbane per dar vita finalmente – ha affermato – alle citta’ metropolitane e invece di farlo si cancellano le Province e i Piccoli Comuni”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui