E’ stata presentata dal Movimento Cinque Stelle una interrogazione al Senato della Repubblica, indirizzata al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Agricoltura, riguardante i tagli al Corpo Forestale dello Stato. Il Corpo forestale dello Stato nato nel 1822, ha funzioni specialistiche nella difesa del patrimonio agro-forestale italiano, nella tutela dell’ambiente, del paesaggio e del controllo sulla sicurezza della filiera agroalimentare, e concorre all’espletamento di servizi di ordine e sicurezza pubblica, nonché al controllo del territorio, con particolare riferimento alle aree rurali e montane. Tra le competenze del Corpo forestale dello Stato si annoverano anche le operazioni di controllo sul traffico dei rifiuti dunque repressione dei traffici illeciti e degli smaltimenti illegali e sugli inquinamenti e danni da reati ambientali. Negli ultimi anni il Corpo forestale ha sviluppato attraverso l’applicazione di nuove tecnologie, proprie tecniche di indagini per il ritrovamento dei rifiuti interrati, funzione questa riconosciuta ed utilizzata dalle Procure, nonché dalla Direzione Investigativa Antimafia che già in passato ed anche molto recentemente in molteplici occasioni istituzionali, attraverso il capo della direzione nazionale Franco Roberti ha ribadito la funzione preziosa svolta dal corpo, nella lotta agli eco-reati. Secondo il parere dei senatori del M5S sottoscrittori dell’interrogazione parlamentare, con la decisione del Governo di non rifinanziare la legge n. 6 del 2014, recante “Disposizioni urgenti volte a fronteggiare emergenze ambientali ed industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate”, che prevede tra l’altro il monitoraggio dei terreni agricoli e la loro messa in sicurezza, si starebbe operando nei fatti un taglio di quasi 4 milioni di euro, che andrebbe a penalizzare proprio l’operatività del Corpo Forestale. Noto a tutti è l’impegno quotidiano del Corpo Forestale nella “Terra dei Fuochi” che assieme all’Arpac, svolge sul territorio i monitoraggi e supervisiona i lavori di bonifica, nonché proprio nelle ultime settimane impegnato nelle operazioni di ritrovamento della più grande discarica illecita di rifiuti speciali (25 ettari) nel Comune di Calvi Risorta in provincia di Caserta. Stando al rapporto “Ecomafie 2014”, pubblicato da Legambiente nel Giugno 2014, il Corpo Forestale dello Stato, seppur carente di uomini e mezzi, ha accertato nel 2013 oltre 10.000 reati ambientali contro i soli 65 della Polizia di Stato, si pensi adesso che con la nuova legge sugli ECOREATI, in vigore dal 29 Maggio 2015 nel nostro codice penale sono entrati 5 nuovi reati penali, che andranno dunque perseguiti in modo specialistico e che sono : inquinamento ambientale, disastro ambientale, delitti colposi contro l’ambiente, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività e materiale a radiazioni ionizzanti, impedimento del controllo. “Con i nuovi reati introdotti nel codice penale, abbiamo finalmente nuovi strumenti per la lotta ai crimini ambientali che sanzionano con la reclusione e non solo con una semplice multa chi si macchia di crimini contro l’ambiente, il Corpo Forestale dello Stato andrebbe quindi potenziato, e non ostacolato con tagli, o addirittura con lo scioglimento proposto dal Governo Renzi” a dichiararlo è la portavoce in commissione ambiente del Senato per il M5S Vilma Moronese, che aggiunge “il corpo forestale ha dimostrato in questi anni, una preparazione di altissimo livello, e soprattutto una capacità investigativa di livello eccellente, inoltre l’intero corpo gode di fatto della gratitudine dei cittadini, con la loro presenza sul territorio avvertono uno Stato più vicino pronto ad intervenire”.