Il Cdm si è concluso dopo un’ora e mezza senza aver preso nessuna decisione sulla riforma delle pensioni. Silvio Berlusconi proseguirà la trattativa con la Lega incontrando a cena vari ministri tra cui il leader del carroccio Umberto Bossi.

A quanto si apprende una nuova riunione potrebbe essere convocata nelle prossime ore. “Faremo il pareggio di bilancio nel 2013 e nessuno ha alcunché da temere dalla terza economia europea, e da questo straordinario paese fondatore che tiene cara la cooperazione sovranazionale almeno quanto la sua orgogliosa indipendenza”. Lo afferma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una dichiarazione. L’insieme della classe dirigente italiana, se vuol essere considerata tale, invece che un coro di demagoghi, dovrebbe unirsi nello sforzo dello sviluppo e delle necessarie riforme strutturali sulle quali il governo ha preso e sta per prendere nuove decisioni di grande importanza”.

“Quanto alle turbolenze da debito sovrano e da crisi del sistema bancario, in particolare franco-tedesco, abbiamo posizioni ferme”: l’euro è “l’unica moneta che non abbia alle spalle prestatore di ultima istanza” che difenda la “sua credibilità di fronte all’aggressività dei mercati”. Come leader del Sindacato Padano sono pronta a scendere in piazza se verrà innalzata l’età pensionabile”: lo dice Rosi Mauro, vicepresidente del Senato, che puntualizza: “se la Lega accetterà l’innalzamento io dirò no, e mi dimetterò da leader del sindacato”.

Sulla riforma delle pensioni la Lega dovrebbe collaborare con il presidente del Consiglio “non perché piace a Bruxelles ma perché serve all’Italia”: così il ministro degli Esteri Franco Frattini ha commentato le parole della vicepresidente del Senato Rosi Mauro sul SinPa pronto a scendere in piazza contro la riforma delle pensioni.

“C’é un solo modo per rispondere all’offensivo sorrisetto di Sarkozy: fare le riforme che da troppo tempo son richieste all’Italia. Partendo dall’allungamento dell’età pensionabile, come Fini richiede da oltre un anno”. Lo afferma il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino. “Fli sfida governo e Pdl a portare in Aula una riforma europea delle pensioni, a prescindere dalle note resistenze leghiste. Siamo pronti a votarla, a patto che un minuto dopo il premier vada al Quirinale a rassegnare le dimissioni. L’Italia non può permettersi un Governo diviso e con credibilità zero”.

 

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