Il senatore Beppe Pisanu, uno dei fondatori di Forza Italia, chiede in un’intervista a Repubblica un passo indietro da parte di Silvio Berlusconi a favore di un governo di larghe intese e di “un patto di fine legislatura” tra “tutti gli uomini di buona volontà”.
Con l’appoggio del Pdl e del Pd e con un premier dotato di “credito internazionale”. E le reazioni non si fanno attendere, con i fedelissimi del premier che fanno quadrato. Una netta presa di distanza arriva da Ignazio La Russa: “Non è la prima volta che lo fa, ma credo che dovrà rassegnarsi ancora una volta”, dice il ministro della Difesa, rivolto a Pisanu. “Ho sempre avuto un buon rapporto con lui, ma non credo si possa piegare al proprio desiderio, anche personale, una realtà politica che rende fuori da ogni possibilità e da ogni logica la sua proposta. I governi li fanno gli elettori e non si fanno come se fossimo in cucina”.
Gianfranco Rotondi boccia la proposta di un governo di larghe intese, sollecitato anche da Pier Ferdinando Casini. “Questo è il primo e ultimo governo della legislatura, se ce la fa bene sennò si va al voto a primavera. Dopo di noi possono venire larghe o strette intese, ma solo dopo un nuovo voto popolare”: così il ministro per l’Attuazione del Programma, replica all’intervista. Gli fa eco Altero Matteoli: “I governi li scelgono gli elettori. E’ la grande conquista del bipolarismo. Non possiamo quindi condividere la proposta del senatore Pisanu”, sostiene il ministro delle Infrastrutture e Trasporti.
Ancora più esplicito Osvaldo Napoli: “Massimo rispetto per la persona di Pisanu. Ma cosa rappresenta nell’ottica globale del Pdl?”, dice nel corso della puntata di stamattina di Omnibus, su LA7. Riguardo all’ipotesi di un governo tecnico “o si creano le condizioni politiche perchè la maggioranza salti o non può esserci”. “La mia paura – ha poi precisato – è che il fango verso il Presidente del Consiglio, e mi riferisco alle intercettazioni, cresca e che lo si voglia indebolire per raggiungere questo obiettivo. Da dove arrivano e perchè escono? Chi fa uscire le intercettazioni cerca di far fuori Berlusconi con questo sistema”.