“L’unico obiettivo di un gruppo dirigente rancoroso è quello di rinviare il Congresso” del Pd. Lo ha detto Matteo Renzi, ospite di Omnibus su La7, che ha lasciato intendere che non parteciperà alla prossima riunione della Direzione. “Facciano loro – ha detto il sindaco di Firenze – io sto in un angolino ad aspettare che decidano, ma io come loro mai”. “Il governo Letta-Alfano è un governo di larghe intese, ha senso se fa le cose e non se le rinvia. Un governo di larghe intense – ha aggiunto – deve fare le cose nell’interesse del Paese; se le fanno nell’interesse dei singoli partiti allora vanno a casa, può essere anche nel 2015, ma vanno a casa”.

“L’interesse dell’Italia non sono nuove elezioni; lo divengono se sono l’alternativa a non far niente”. Renzi ha quindi esortato l’Esecutivo “a non inseguire le bandierine di Brunetta e Schifani ma a fare le cose nell’interesse del Paese”. Alla domanda se ci sono le condizioni per far questo, Renzi ha replicato: “Sì, secondo me sì”. Il sindaco di Firenze ha ribadito di non mirare ad urne anticipate, ma di aspirare a guidare “un Pd più forte, che faccia delle proposte”. “Se il Pd è forte – ha proseguito – non è un problema per Letta; il Pd ha 300 parlamentari e il Pdl solo 100; per Letta e il suo governo sarebbe meglio”. “Se il Pd fa delle proposte – ha insistito Renzi – il governo è più forte. Non è possibile che l’agenda la detti solo il Pdl. Sono 20 anni che dicono le cose solo loro. Possiamo dire – ha domandato – qualche cosa anche noi?”. “E’ forse lesa maestà – ha quindi concluso il sindaco di Firenze – se dico che il governo deve fare le cose? Il governo Letta-Alfano è come una bicicletta, deve correre; se sta fermo cade da solo”.

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