Stefano Graziano è bravo o fortunato. Escludiamo che sia bravo, sennò ci accusano di parzialità, ma la fortuna aiuta gli audaci. Il deputato del Pd non difetta di audacia. Riconosce il primato della strategia sulla tattica. Non che il tatticismo non sia nelle sue corde. Ma la visione di lungo respiro è la sua dote principale. Diciamo che è fortunato in questo senso: possiede un dna politico. Mentre gli altri guardano il dito lui si sofferma sulla Luna. Dalla sua mancata riconferma nel parlamentino campano, nonostante le 18mile preferenze messe in carniere, non ha sbagliato una mossa. E questa non è fortuna. Perché in pochi nella sua situazione, praticamente senza agibilità politica, sarebbe riuscito a scegliere i tempi giusti come un metronomo. È stato incudine quando i suoi amici-nemici del partito gli volevano assestare il colpo di grazia. Anzi, erano certi di farlo stramazzare al suolo come il cavallo montaliano. Ma Graziano, in un crescendo che lasciato di gesso anche i suoi più strenui sostenitori, ha sciolto le briglie ed è passato dal troppo al galoppo. Ora sembra Bolt dei record. In vista del congresso nazionale ha fatto posizionare su Stefano Bonaccini quelli che guardando il dito hanno perso di vista la Luna. Poi è sceso in campo. Tempismo da cronografo svizzero. Un, due tre: stella. Il governatore dell’Emilia Romagna ha fatto salire sul suo tandem Pina Picierno. La pseudo-strategia degli amici-nemici è crollata come un castello di sabbia. Se vince Bonaccini, vince Graziano. Ma c’è di più, e qui sta il capolavoro, se vince Elly Schlein, vince comunque Graziano. Il capogruppo dem della commissione Difesa della Camera è legatissimo a Picierno. Allo stesso tempo è amico fraterno di Francesco Boccia, coordinatore della mozione della leader di “Open Pd”. Non è tatticismo, sia chiaro. Graziano si è posto al centro del dibattito nazionale sulla questione meridionale. Ha issato il vessillo della contrarietà all’autonomia differenziata in salsa Calderoli. E ha fatto proseliti. Lo stesso Bonaccini gli è andato a ruota: “Venti pubbliche istruzioni renderebbero l’Italia una barzelletta”. Il deputato casertano, sulle colonne de Il Mattino, ha dettato la linea anche sul tema spinoso del voto online: “Non possiamo restringere gli spazi di partecipazione, serve una mediazione intelligente”. Detto, fatto. Stefano Graziano è bravo o fortunato? Forse tutt’e due.

Mario De Michele

LA VIDEO INTERVISTA A STEFANO GRAZIANO



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