Il governo di Antonis Samaras incassa la fiducia dal Parlamento greco: l’ok alla coalizione guidata dal leader di Nea Democrazia, cui partecipano il socialista Pasok e la sinistra moderata Dimar e che sostengono il piano di austerity previsto dal piano di salvataggio della troika Ue-Bce-Fmi, e’ arrivato poco prima della mezzanotte in Italia, con 179 voti (tutti quelli della maggioranza) a favore su un totale di 300 votanti, dopo un lungo dibattito iniziato venerdi’ scorso.
Ed e’ arrivato proprio a poche ore dall’Eurogruppo in programma a Bruxelles chiamato, tra le altre cose, anche a esaminare i problemi della Grecia, gli aiuti chiesti da Cipro e la ricapitalizzazione delle banche spagnole. ”L’obiettivo del governo e’ quello di garantire il posto della Grecia nell’area dell’euro, in risposta a chi la vuole minare e come ha dimostrato di volere il popolo greco”, ha detto Samaras durante le sue dichiarazioni programmatiche sottolineando che ”il nostro principale obiettivo e’ contenere la recessione”. ”La Grecia – ha aggiunto – non chiede l’elemosina, non chiede sconti. Siamo pronti a promuovere delle grandi riforme strutturali, non perche’ lo chiede il programma di risanamento economico ma perche’ esse rafforzeranno lo sviluppo e l’occupazione” del Paese, ha aggiunto sottolineando la necessita’ di accelerare sulla strada delle riforme richieste dai creditori e dalla Troika (Bce, FMI e UE) e spingere l’acceleratore sul vasto programma di privatizzazioni. Uscito vincitore dalle elezioni del 17 giugno scorso, contro il suo principale rivale, Alexis Tsipras leader della sinistra radicale (Syriza), Samaras ha sottolineato al Parlamento greco la ”determinazione a condurre una serie di importanti riforme”, dando ”priorita’ alle privatizzazioni, che saranno accelerate” e impegnandosi ad andare anche ”oltre” quanto previsto dal piano internazionale. Un programma, quello delle privatizzazioni, snocciolato – nel corso del dibattito parlamentare – dal ministro delle Finanze Yannis Stournaras, che ha elencato una lista che include aziende elettriche pubbliche (DEI), dell’acqua (EYDAP) e delle poste (Elta), ma anche aeroporti, ferrovie, porti o piccoli ospedali regionali. La Grecia punta, inoltre, a ottenere due anni in piu’ per azzerare il deficit e per risanare i conti a causa della profonda recessione in cui si trova il Paese (con un Pil 2012 atteso registrare una contrazione di oltre il 6%) offrendo, in cambio, il rispetto totale del piano di risanamento concordato con l’Europa. ”Chiediamo due anni in piu’ per il risanamento”, ha detto Samaras. Anche Evangelos Venizelos, leader del partito socialista Pasok che partecipa alla coalizione del governo Samaras, ha sottolineato la necessita’ di avere ”piu’ tempo”, auspicando una dilazione dei tempi per il risanamento ”di tre anni, alla fine del 2017”.