“Per troppi anni l’Italia ha buttato via fondi europei. Anche perché la riforma del titolo V e l’eccessiva frammentazione burocratica hanno impedito di spendere questi denari, che pure sono cruciali per la ripresa della nostra economia. Abbiamo cambiato metodo. Firmiamo degli accordi con le singole regioni e con le principali città del sud. Impegni scritti, reciproci. Così noi controlliamo loro, loro controllano noi: e i cittadini controllano entrambi. Si scrive cosa, quando, come, perché. Siamo partiti dalla Campania, regione strategica”. Così il premier Matteo Renzi nell’e-news spiega il patto per la Campania firmato nei giorni scorsi. “Ci siamo presi impegni per Bagnoli – sostiene Renzi – per la Terra dei Fuochi con le ecoballe, per le infrastrutture strategiche a cominciare dalla Napoli Bari, per Caserta e Pompei (a proposito: sono stato in visita qualche giorno fa. I lavori continuano e la situazione è sempre più esaltante. Domani apre il centro visite. Il 14 maggio la mostra di Mitoraj) e per molto altro”. Non tutto, aggiunge, “sta nel patto firmato con Enzo De Luca domenica scorsa in Prefettura. L’accordo con Apple – che proprio in questi giorni si sta sbloccando – ad esempio non ne fa parte, con i 600 ragazzi che verranno formati e che troveranno lavoro nel giro di pochissimo. Come pure non sta nel patto siglato l’impegno straordinario per le scuole di Napoli. Ho incontrato i sacerdoti dei quartieri Sanità e Forcella, insieme al papà di Genny Cesarano, ucciso lo scorso anno dalla camorra. Mi hanno chiesto innanzitutto tre cose: scuole aperte, illuminazione, telecamere. E oggi il ministro Giannini firma il primo dei decreti che consentiranno a queste realtà di tenere aperte le scuole d’estate e poi anche oltre l’orario scolastico”.

 

 

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