“La riorganizzazione della rete dei laboratori di analisi disposta dal commissario Polimeni, che obbliga i piccoli laboratori agli accorpamenti e introduce le soglie minime di prestazioni, non serve a migliorare la qualità delle prestazioni, impoverisce la rete territoriale dei laboratori e dunque la prossimità ai pazienti, e incide gravemente sui livelli occupazionali, favorendo solo le grosse multinazionali della sanità privata”. Lo dice Valeria Ciarambino, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Sanità. “Ascoltando i rappresentanti di settore, il modello che ha in mente il commissario – sottolinea – rischia di trasformare i centri d’analisi in semplici prelievifici, con perdita di tante professionalità, con i campioni da analizzare trasportati chissà dove col rischio di deteriorarsi e senza peraltro realizzare alcun risparmio di spesa per la Regione. Che interesse c’è a spingere questo modello? Il paravento della maggiore efficienza e qualità non regge, dato che i laboratori piccoli o grandi sono tutti obbligati a severi controlli di qualità”. “C’è il rischio di perdere 4000 posti di lavoro e ci lasciano sgomenti le dichiarazioni del commissario che li considera una perdita inevitabile, senza tener conto della grave crisi occupazionale che già colpisce la Campania – evidenzia Ciarambino – Il Consiglio regionale a partire dal presidente della Commissione Sanità e la Regione Campania devono prendere una posizione chiara e forte, dialogare con il commissario e valutare soluzioni alternative. Su questo abbiamo presentato un’interrogazione urgente e scriveremo al commissario Polimeni. Inoltre abbiamo interessato anche i nostri parlamentari”. “Come Movimento 5 Stelle diciamo no con forza a iniziative poco chiare, che danneggiano migliaia di lavoratori e che potrebbero portare ulteriori disservizi ai pazienti”. “Chiediamo al commissario Polimeni – conclude Ciarambino – di sospendere la strada già intrapresa e avviare un tavolo di confronto con la Regione Campania e con le categorie di rappresentanza dei lavoratori del comparto per l’individuazione di altre soluzioni”.


 

 

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