Assolti perché il prestito di monete documentate nel video di Fanpage non è da considerarsi illegittimo, nel solco di quanto affermato dalla commissione di garanzia nazionale nell’esame del ricorso di Bassolino. E’ questo l’orientamento che è prevalso nella commissione di garanzia del Pd di Napoli, che oggi ha decretato l’archiviazione del procedimento avviato nei confronto del consigliere comunale a Napoli Antonio Borriello e del capogruppo alla VI Municipalità Gennaro Cierro. I due restano quindi nel Partito Democratico e potranno candidarsi alle prossime elezioni amministrative del 5 giugno. Una linea passata a maggioranza e non senza accenti polemici nella commissione: 3-2 il risultato finale, con Adele Cristiano, Giosué De Rosa e Nicola Castaldo che hanno votato per l’archiviazione. Il presidente della commissione Massimo Carrano aveva invece chiesto 9 mesi di sospensione per i due, ma su questa proposta c’è stata la convergenza del solo Enzo Serio, mentre l’ultimo membro, Tommaso Nugnes, ha deciso di astenersi. I due erano finiti sotto l’esame della commissione dopo il video di Fanpage che li ritraeva mentre davano monete ad alcune persone fuori dai seggi delle primarie del 6 marzo scorso. Durante i giorni delle polemiche, era stata Valeria Valente, la vincitrice delle primarie, a presentare un ricorso per chiedere che fosse fatta piena luce. La linea passata in commissione è stata illustrata da Adele Cristiano che ha spiegato come l’istruttoria abbia evidenziato che Borriello, nel breve fotogramma che lo ritrae, in cui non si evidenzia passaggio di moneta, non avrebbe fatto altro che “prestare a un amico di lunga data, l’euro che in quel momento non aveva con sé, per consentire alla moglie di votare, visto che quest’ultima voleva farlo”. Anche Cierro ha riferito alla commissione di aver fatto lo stesso limitandosi a “prestare due monete da 50 centesimi ciascuna al figlio di due persone conosciute, di cui fornisce le generalità, poiché il ragazzo ne era sprovvisto, precisando inoltre di non aver mai dato alcuna banconota da 10 euro e negando che la voce che menziona i dieci euro fosse la sua”. Carrano aveva invece sottolineato che la commissione nazionale di garanzia aveva ritenuto “censurabile” il comportamento dei due consiglieri, e che dal video “emerge una oggettiva lesione ed un danno di immagine e di onorabilità del Partito Democratico”.

 

 

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