Il sindaco di Genova Marta Vincenzi risponde all’appello del collega napoletano Luigi de Magistris e, con il nullaosta della Regione che è giunto ieri, il capoluogo ligure accoglierà ventimila tonnellate di rifiuti partenopei. Soddisfatto, de Magistris? Un primo segnale concreto di aiuto dal nord. Anche se il ministro Calderoli la accusa di fare solo chiacchiere e si dice pronto a venire a Napoli armato e con il lanciafiamme se non vengono costruiti i

termovalorizzatori. “Saluto con soddisfazione la decisione di Genova. Dal suo sindaco arriva un gesto di grande solidarietà, che aiuta Napoli ad uscire più rapidamente dalle difficoltà di questi giorni, e ci dà la possibilità di iniziare la differenziata porta a porta fin dall’1 settembre, com’è nei nostri programmi. Preso atto dell’inconcludenza e dell’inutilità del decreto legge approvato dal governo – e ho apprezzato in tal senso le parole di Napolitano – assistiamo all’inizio di una nuova stagione municipale, per molti aspetti simile a quella del 1993”. Torna l’onda dei sindaci? “Sì, è un’onda, la rivoluzione municipale del 2011, inaugurata dalle vittorie di Napoli e Milano innanzitutto, ma anche Torino, Cagliari, Bologna. I segni comuni di queste esperienze sono la cittadinanza attiva e la democrazia partecipativa. Si può costruire e rafforzare una rete nazionale di solidarietà e scambi, che incontra una Napoli con uno spirito completamente diverso, fattivo, autonomo. L’aiuto del governo va bene, ma se l’esecutivo si ferma perché non ha a cuore la nostra città, come sta accadendo, siamo in grado di fare da soli”. E Calderoli? Su Facebook lei parla di “razzismo, miopia, allucinazione, livore xenofobo”, denuncia una “paternale razzista e folle”. “Il ministro Calderoli, a differenza di altri esponenti leghisti come il sindaco di Verona Tosi, non ha compreso la svolta politica che si sta realizzando a Napoli e in tutto il sud. Invece di valutare una proposta nuova, concreta e seria, continua a ragionare con la logica dei veti e dei ricatti politici. Ma la Lega ha puntellato la lunga stagione di Bertolaso, che ci ha portato allo sfascio e all’emergenza rifiuti”. Tuttavia le difficoltà restano, sindaco de Magistris. La periferia è ancora sporca, il trasporto dei rifiuti negli impianti è molto lento. “Stiamo operando in condizioni drammatiche, su di noi pesano quindici anni di disastri, ma siamo già riusciti a invertire la rotta. La città, tranne alcuni quartieri, è stata sostanzialmente ripulita. Sulla raccolta siamo completamente autonomi. Tra pochi giorni apriamo a Caivano, alle porte della città, il primo impianto di compostaggio per trattare la frazione umida. Certo, ci sono intralci, politici e criminali. Come i roghi organizzati da chi lucra sul traffico illecito dei rifiuti e non accetta che si cambi. Ma l’accordo con Genova apre nuovi scenari. Altre trattative sono in corso con una quindicina di città del nord e del centro, alcune anche del sud. Governate quasi tutte dal centrosinistra, ma anche dal centrodestra”. Lei rilevava prima le analogie politiche tra Milano e Napoli. Attende un segnale concreto di solidarietà anche da Pisapia? “Ci sono già contatti, i rapporti con Pisapia sono molto stretti. Sarebbe bello un suo gesto politico sui rifiuti, che chiamerebbe il presidente della Regione Formigoni ad una forte assunzione di responsabilità, nel caso in cui dovesse negare il nullaosta al trasferimento della spazzatura in Lombardia. È questo un punto del decreto legge che andrebbe modificato in parlamento”. Come?

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