Si avvicinano le elezioni in Abruzzo. Quella di domenica 10 marzo è una tornata elettorale difficile, in cui si sfidano ancora una volta il campo largo del centrosinistra, a sostegno dell’ex rettore dell’università di Teramo, Luciano D’Amico, e il centrodestra, che ricandida il governatore uscente, il meloniano Marco Marsilio. La posta in gioco non è solo il governo regionale ma la stessa sopravvivenza del governo di Roma. Dopo la vittoria del centrosinistra in Sardegna, anche da queste parti è cambiato tutto. La coalizione blindata sul governatore uscente, Marco Marsilio ha perso tutte le certezze delle settimane scorse. Il campo larghissimo costruito dagli avversari attorno al professore Luciano D’Amico, l’accademico con l’aria del filoso, adesso fa paura e potrebbe assestare un altro colpo basso a Giorgia Meloni e ai suoi alleati che sarebbe difficile questa volta spiegare a urne chiuse. Domenica si va al voto con questi stati d’animo: malcelata euforia a sinistra, timore del ko a destra. Nonostante un centrosinistra galvanizzato dal successo di Alessandra Todde in Sardegna (“gli abruzzesi vogliono cambiare pagina, noi ci crediamo”, suona la carica il numero uno del M5S Giuseppe Conte), in casa Fdi non vogliono nemmeno contemplare l’ipotesi di una sconfitta nella regione del Centro Italia: “Il 10 marzo vince Marco Marsilio”, assicura Etel Sigismondi, coordinatore in Abruzzo di Fratelli d’Italia. Il distacco fra D’Amico e Marsilio si va riducendo. Stando a quanto riportano fonti parlamentari, la forbice fra i due sarebbe inferiore al 5%. Che il Pd ci creda sembra confermato anche dal tour de force di Elly Schlein nella regione: dopo aver toccato comuni come Avezzano, Sante Marie e Tagliacozzo, a metà gennaio, ed essere stati visita a Teramo, esattamente un mese fa, la segretaria il 6 e il 7 marzo farà tappa a L’Aquila, Sulmona e Lanciano. Schlein si sente “fiduciosa perché in Abruzzo c’è una coalizione che tiene insieme tutte le forze alternative alla destra con una bella candidatura che è quella di Luciano D’Amico, un competente, che dovunque è stato, all’azienda dei trasporti o all’università di Teramo, ha sempre messo insieme delle ‘fabbriche di futuro’. È quello che serve dopo questi 5 anni di malgoverno da parte di Marsilio e della destra”, ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera. Nel centrodestra il leader della Lega sta facendo gli straordinari per tenere insieme i cocci del suo partito e scongiurare la deriva verso il “pensiero unico” imposto dalla premier: lei corre alla Casa bianca ad abbracciare Biden. Lui loda Trump per i successi conseguiti nelle ultime primarie americane. Il mondo al contrario che si agita anche in Abruzzo.

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