Si arricchisce di ulteriori inquietanti elementi il “caso” Cesario Villano. L’assessore ai Lavori Pubblici di Cesa ha usufruito del superbonus per l’ammodernamento della sua abitazione di via Colombo, angolo via Berlinguer. Fin qui tutto bene. Se non fosse per i reati commessi nella realizzazione dell’intervento. Ha ottenuto il via libera dal responsabile del settore Urbanistica Giacomo Petrarca nonostante l’edificio oggetto di incentivi non fosse ancora ultimato. E tuttora l’immobile non è stato ancora completato (guarda le prime due foto in basso). Prima grave violazione. Poi non si sa in base a quale autorizzazione la ditta ha montato il ponteggio nell’area pubblica confinante, quella dove c’era il campo sportivo parrocchiale. Un altro punto che alimenta fondati sospetti di illegittimità riguarda la copertura del sottotetto. Salvo che la copertura non sia stata costruita a filo con il confine, con copiose infiltrazioni d’acqua in caso di pioggia, non è da escludere che la struttura invada l’area di proprietà del Comune. Ma questo è niente. Già a prima vista appare evidente che sull’edificio non sono stati effettuati i lavori previsti dal superbonus. Per l’incentivo che prevede il 90% del rimborso dei costi bisogna effettuare: 1) lavori di consolidamento, ripristino, miglioramento delle caratteristiche termiche anche in assenza dell’impianto di riscaldamento e il rinnovo degli elementi costitutivi della facciata esterna dell’edificio, costituenti esclusivamente la struttura opaca verticale, nonché la mera pulitura e tinteggiatura della superficie. 2) consolidamento, ripristino, inclusa la mera pulitura e tinteggiatura della superficie, o il rinnovo degli elementi costitutivi dei balconi, degli ornamenti e dei fregi. 3) lavori riconducibili al decoro urbano quali quelli riferiti alle grondaie, ai pluviali, ai parapetti, ai cornicioni e alla sistemazione di tutte le parti impiantistiche che insistono sulla parte opaca della facciata. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che “sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi”. Inoltre, spiega l’Agenzia delle Entrate, “in particolare, si tratta delle zone A e B individuate dall’articolo 2 del decreto n. 1444/1968 del Ministro dei lavori pubblici. La prima (zona A) include le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi. La seconda (zona B) – precisa l’Agenzia delle Entrate – include le altre parti del territorio edificate, anche solo in parte, considerando tali le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non è inferiore al 12,5% della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale è superiore a 1,5 mc/mq”.

Cesario Villano

Basta toccare con un dito le pareti esterne della casa dell’assessore Villano per rendersi conto che le prescrizioni previste dalla legge non sono state osservate. Ma allora perché fu allestito il ponteggio? Verrebbe da pensare che sia stato aperto il cantiere solo per una rapida tinteggiatura. Ma sembrerebbe che non sia stata effettuata nemmeno quella. In pratica l’immobile sarebbe rimasto identico a prima dell’intervento avviato grazie al superbonus. Se fosse vero, e non ci vuole nulla per verificarlo, l’assessore Villano sarebbe responsabile di una grave truffa ai danni dello Stato. Sotto inchiesta, con lui, finirebbero anche il direttore dei lavori e il titolare della ditta esecutrice. Dopo la pubblicazione del primo articolo di Campania Notizie l’esponente dell’esecutivo griffato Guida avrebbe garantito che “ha fatto tutto in regola” e che “non ha usufruito del superbonus 110% ma del superbonus 90%”. Forse l’assessore ai Lavori pubblici non sa che in entrambi i casi devono essere osservate le medesime prescrizioni normative. Ma adesso la situazione è molto più intricata di quanto si potesse pensare. C’è l’ipotesi che l’ammodernamento dell’abitazione sia stata solo una messinscena per intascare i soldi pubblici destinati al superbonus. Se fosse vero il calendiano Villano (vota e fa votare per Azione-Iv), il direttore dei lavori e la ditta si troverebbero in un mare di guai. Innanzitutto verrebbero indagati per truffa ai danni dello Stato. In secondo luogo dovrebbero restituire tutti i soldi intascati pagando una salatissima sanzione pecuniaria. Del “caso” Villano, in seguito al nostro articolo, si sta occupando il sindaco Guida in persona. Il primo cittadino infatti ha chiesto all’ufficio tecnico l’accesso agli atti amministrativi. Bravo sindaco, andiamo fino in fondo! Nel frattempo sarebbe doveroso un intervento dell’Agenzia delle Entrate e dei carabinieri di Cesa (la stazione dista meno di 100 metri dall’abitazione dell’assessore che nonostante ciò si concede alla spregiudicatezza). A dimostrazione del fatto che Campania Notizie non scrive cose infondate sono sparite le quattro fioriere poste su suolo pubblico davanti all’ingresso di via Berlinguer. A conferma che erano state collocate abusivamente. Ma proprio lì dove c’erano le fioriere è stato commesso un altro illecito. È stato rifatto il manto stradale con un tappetino di asfalto che corre lungo l’ingresso della casa. Chi ha avuto la briga di farlo? Se è opera di Villano siamo di fronte ad un grave abuso: a che titolo modifica il suolo pubblico? È stato autorizzato dal Comune? Oppure l’intervento l’ha effettuato l’ente? Lo sapremo presto. Il solerte sindaco Guida, una volta consultati gli atti, sicuramente li renderà pubblici. Lui è uno che ci tiene alla massima trasparenza amministrativa.

Mario De Michele

(continua…)

NOTA A MARGINE DEL DIRETTORE RESPONSABILE
Un paio di giorni fa ci hanno segnalato un manifesto firmato “L’amministrazione comunale” nel quale sindaco, assessori e consiglieri replicano a un articolo di Campania Notizie (clicca qui per leggerlo) sull’affidamento diretto alla cooperativa Eco di un progetto per la partecipazione a un bando ministeriale che prevede, in caso di accoglimento, un finanziamento fino a 350mila euro. Ringraziamo gli amministratori locali che ancora una volta confermano in toto il contenuto del pezzo. Vabbè, ovviamente fanno gli gnorri rimarcando che si tratta di una “normale” co-progettazione (lo sappiamo come funziona…), ma il succo è che ci danno ragione. Confermano tutti ciò che abbiamo riportato in particolare su un punto cruciale: la progettazione è stata affidata alla coop Eco, creatura di Sofia Flauto, indagata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli per reati di camorra. Al netto del vittimismo e delle frasi retoriche (ne abbiamo piene le scatole) del tipo: “La camorra è contro noi perché noi siamo orgogliosamente lontano anni luce dalla la camorra!”, non è colpa nostra se la fondatrice e deus ex machina della Eco, Sofia Flauto, è accusata dalla Dda, nell’ambito dell’inchiesta sui legami tra il clan dei Casalesi e una fetta del Terzo settore, per concussione, turbativa d’asta, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e per 416 bis primo comma, che prevede “l’aumento di pena quando la condotta tipica sia consumata al fine di agevolare le associazioni mafiose, abbia natura oggettiva concernendo le modalità dell’azione, ovvero abbia natura soggettiva concernendo la direzione della volontà”. Forse il sindaco, gli assessori e i consiglieri considerano la Dda di Napoli una pseudo-procura? E allora ci viene da dire: “Houston, abbiamo un problema!”. Non solo. Abbiamo notato una grave anomalia: l’attacco a Campania Notizie, organo di stampa regolarmente registrato al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, è stato pubblicato anche sul sito ufficiale del Comune di Cesa e sulla pagina Fb dell’ente (foto in basso). Segnaliamo umilmente al sindaco, agli assessori e ai consiglieri che il sito ufficiale dell’ente non può essere utilizzato per fare propaganda politica. È un sito istituzionale che per legge deve fornire servizi ai cittadini e deve garantire la trasparenza degli atti amministrativi, non politici. Lo sa anche uno allievo della Ragioneria che studia Diritto un paio di ore a settimana. Si suppone quindi che lo sappia anche un qualsiasi avvocato. Ma, si sa, in Campania una laurea in Giurisprudenza non si nega a nessuno.

Mario De Michele

L’ABITAZIONE DELL’ASSESSORE CESARIO VILLANO

L’ATTACCO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE A CAMPANIA NOTIZIE


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