NAPOLI – “Nessuna spaccatura nel gruppo regionale Pd, è in corso una verifica per ridefinire l’assetto interno e gettare le basi per l’alternativa al governo Caldoro”. Enzo Amendola getta acqua sul fuoco delle polemiche sollevate dall’esclusiva di campanianotizie.com (clicca qui per l’articolo) sul vertice dei consiglieri regionali sul nuovo assetto del gruppo in Regione Campania.

“Non c’è nessuno scontro in atto”, sottolinea il leader campano dei democrat. Che aggiunge: “La discussione di questi giorni rientra nella verifica programmata ad inizio di consiliatura. Avevamo previsto una rivisitazione delle cariche al giro di boa della legislatura e ci stiamo confrontando con l’obiettivo, condiviso da tutti, di cambiare passo in vista delle Politiche e rispetto ad una maggioranza che si sta avvicinando a grandi passi al capolinea. Nei primi due anni e mezzo – osserva Amendola – abbiamo lavorato per ricostruire un profilo programmatico dopo la sconfitta alle elezioni, oggi ci troviamo in una nuova fase: il Pd e i partiti d’opposizione devono avviare un percorso politico per mandare a casa Caldoro, che non ha mantenuto nessuna delle promesse fatte in campagna elettorale. Altro che “Governo del fare”, siamo di fronte a un governo incapace di affrontare i gravi problemi che affliggono la Campania. Alla prova dei fatti – tuona Amendola – gli slogan del centrodestra si sono rivelati privi di qualsiasi significato come dimostra il continuo galleggiamento di Caldoro, che la mattina attacca il Pdl e la sera cerca di trovare una mediazione pur di restare in sella. La vera sfida del Pd è tracciare una strada alternativa all’attuale maggioranza, attraverso il riassetto del gruppo regionale e una più stretta collaborazione con le altre forze di opposizione”.

Con onestà intellettuale (gliene diamo atto), il segretario campano del Pd non smentisce le divergenze tra i consiglieri regionali Pd sull’azione politica del gruppo. Peraltro in gioco ci sono anche incarichi e poltrone. Non a caso nella riunione di giovedì scorso è stata bocciata la proposta, avallata dallo stesso Amendola, di indicare l’attuale capogruppo Giuseppe Russo come capo dell’opposizione. Mentre tutti hanno appoggiato la nomina di Umberto Del Basso De Caro a leader del gruppo consiliare.

Ma anche in questo caso il segretario dei Democratici minimizza: “E’ ovvio che il riassetto del gruppo implichi una rivisitazione complessiva di incarichi e ruoli, ma si tratta di una discussione pacata che, ripeto, verte essenzialmente sull’azione politica del Pd in consiglio regionale. Siamo tutti consapevoli – aggiunge Amendola – che è giunto il momento di dare una spallata al governo Caldoro, che anche sui tagli ai costi della politica ha fatto solo proclami, mentre l’assemblea consiliare ha messo seriamente mano a una forte riduzione dei costi. Basta citare l’esempio dei quattro dirigenti della giunta che percepiscono circa 150mila euro all’anno a testa. Per non parlare delle società partecipate che, come ha denunciato Nicola Caputo (presidente della commissione Trasparenza, ndr), non solo non sono state ridotte, ma sono addirittura aumentate”.

Ma l’indicazione del capo dell’opposizione non implica altri costi della politica? Russo, da leader della minoranza, avrebbe diritto ad allettanti benefit: confortevoli uffici al quarto piano del Palazzo del Centro direzionale, addetto stampa, staff di cinque dipendenti e un’indennità supplementare di carica di circa 1500 euro. Altro che tagli. Si tratterebbe di altri sprechi.

Amendola non esclude misure di austerity: “Il Pd ha svolto in consiglio un ruolo decisivo per la riduzione di costi inutili, rigore e sobrietà sono le nostre stelle polari, per cui anche nel caso di indicazione del capo dell’opposizione saremo coerenti con questa impostazione. Ma il punto non è questo. Il gruppo Pd – sottolinea il segretario regionale – si sta riorganizzando per favorire una svolta nella guida della Regione. Non è più accettabile una giunta monca dell’assessore all’Agricoltura, settore nevralgico per l’economia campana, o che l’assessore all’Ambiente, Giovanni Romano, ricopra tre o quattro cariche contemporaneamente, con buona pace della tutela del territorio. Ecco, sono questi i temi su cui stiamo ragionando. Ormai Caldoro naviga a vista – conclude Amendola – , il Pd e l’opposizione devono farsi carico di un progetto alternativo a un governo regionale che ha fallito su tutti i fronti”.

Mario De Michele

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