Il Generale di Divisione Carmine Adinolfi, comandante della Legione Carabinieri Campania, ha visitato il Reparto Territoriale di Aversa, retto dal Ten. Col. Gianluca Vitagliano, per esprimere il più vivo e grato compiacimento ai militari

che hanno portato a termine un’ importante operazione di servizio contro la criminalità organizzata traendo in arresto di 35 elementi di spicco del clan dei Casalesi. Il Gen.le Adinolfi ha sottolineato l’enorme impegno profuso dall’arma nell’Agro Aversano, area particolarmente sensibile sotto il profilo criminale e, come risultato dalle indagini condotte, base della nuova articolazione unificata Bidognetti-Schiavone che opera sul litorale domitio, sull’intera area della provincia di Caserta ed anche in altre città italiane.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica del capoluogo partenopeo, scaturisce da articolate e complesse attività investigative avviate nel novembre del 2005 e concluse lo scorso marzo,che, grazie anche al contributo di alcuni collaboratori di giustizia, hanno consentito di accertare gli avvicendamenti nelle leadership criminali presenti sul territorio, il preciso assetto organizzativo del clan, i metodi di controllo e di organizzazione di tutti gli associati , in particolar modo dell’articolazione operante in Lusciano e di far luce su gravi fatti criminosi avvenuti negli ultimi anni. Gli indagati, a vario titolo, rivestivano un ruolo specifico nell’assetto organizzativo del clan, che spaziava dall’estorsione al traffico di stupefacenti fino all’appoggio logistico per il deposito di armi e munizioni e di veicoli rubati e per custodia dei latitanti appartenenti al clan.

Tra i 35 destinatari del provvedimento restrittivo, ci sono anche il figlio del boss Francesco Bidognetti detto Cicciotto émezzanotte, Raffaele, il super-killer Giuseppe Setola e il suo “sergente” Alessandro Cirillo, tutti già in carcere e condannati. L’indagine che ha portato agli arresti odierni, coordinata dai pm Cesare Sirignano, Giovanni Conzo e Catello Maresca della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha svelato un traffico di droga che partiva dalla Campania e interessava diverse regioni d’Italia, tra cui la Calabria.

In manette è finito anche il nuovo presunto leader della camorra nell’Agro Aversano, Giacomo D’ Aniello, che ha preso le redini in mano della criminalità organizzata dopo l’arresto dei capizona Lorenzo Ventre e Luigi Chianese, detto Giggino ‘o santo.

 

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