“Il furto nella tomba di don Diana a Casal di Principe è molto grave e non deve passare sotto silenzio. E’ chiaro che chi ha profanato la cappella dove è sepolto don Peppino non l’ha fatto per portare via la targa donata da Libera,

ma per colpire, ancora una volta, quel parroco che non ha mai abbassato la testa alla criminalità. Chi ha compiuto questo gesto infame dovrà assumersi le proprie responsabilità. E’ chiaro però che la camorra teme ancora la figura di Don Diana e la forza delle sue idee che non si è mai affievolita”. Lo dichiara la parlamentare democratica Pina Picierno. “E’ un atto incivile e mafioso. Si faccia luce, si trovino subito i responsabili”. E’ quanto scrive su Twitter il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, secondo una nota diffusa dal suo ufficio stampa, a commento del furto avvenuto nella cappella di don Peppe Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra.

 

“E’ un atto gravissimo, a prescindere dalla sua matrice. Don Peppino Diana rappresenta la parte migliore della nostra terra, un autentico simbolo della voglia di riscatto della provincia di Caserta. Il suo messaggio non verrà mai indebolito, soprattutto da gesti di tale viltà”. Così il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, ha commentato il furto e la profanazione della cappella in cui è sepolto il prete anticamorra don Peppino Diana, ucciso dalla criminalità organizzata il 19 marzo 1994.

“Il furto nella tomba di Don Diana é un fatto che desta rabbia e preoccupazione. Nella ‘migliore’ dell’ipotesi, infatti, si tratta di un atto opera di delinquenti comuni e che provoca sdegno, nella peggiore di un segnale mafioso che preoccupa. Don Peppe Diana rappresenta, per questa nostra terra e per l’intero Paese, un simbolo della lotta alla camorra dunque un riferimento importante per la democrazia. Non possiamo che augurarci che sia fatta piena luce sull’accaduto, ma soprattutto dobbiamo rinnovare l’impegno contro le mafie e per la legalità”. Lo scrive su facebook il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

“Il furto nella tomba di Don Diana é un atto indegno che lascia sgomenti, a prescindere dalla sua matrice”. Così il presidente del Consiglio regionale della Campania, Paolo Romano per il quale “questo gesto gravissimo non potrà, tuttavia, che rafforzare il grande messaggio lasciatoci in eredità da un sacerdote, uno dei figli migliori della nostra terra che col suo quotidiano esempio e il suo sacrificio rappresenta per tutti noi un simbolo fondamentale della sempre più diffusa volontà di riscatto dalla morsa asfissiante della camorra”.

“Il furto nella tomba di Don Peppe Diana è un fatto molto grave. Sia che si tratti di un segnale mafioso, sia che sia opera di delinquenti comuni, la mancata vigilanza di un luogo così significativo come la tomba di Don Diana ha consentito di arrecare questo sfregio alla memoria di un simbolo della lotta alla camorra, alle istituzioni democratiche che avrebbero avuto il compito di impedirlo, a tutti coloro che ancora oggi combattono contro tutte le mafie”. Lo dice Andrea Orlando, responsabile nazionale Giustizia e commissario Pd provinciale di Napoli. “Ci auguriamo che i responsabili siano al più presto individuati e puniti”, conclude.

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