“Comprendo le ragioni di funzionalita’ che inducono il presidente Caldoro a tenere in piedi l’ipotesi di un aumento, a costo zero, del numero di assessori regionali ma ritengo saggio in questa fase far prevalere ragioni di opportunita’ politica per evitare di prestare il fianco a prevedibilissime strumentalizzazioni mediatico-politiche che finirebbero fatalmente per mettere in serie difficolta’ la giunta, la maggioranza, il Pdl e lo stesso governatore.

Oggi la Campania non ha bisogno di assessori in piu’ ma di assessori che lavorano meglio”. E’ l’appello lanciato da Mario Landolfi, vicecoordinatore regionale del Pdl. A far discutere le decisioni del governatore l’opposizione sulla fiducia sul maxiemendamento per la manovra di bilancio. “I continui rinvii di ieri e la durata lampo della seduta di oggi sono il segnale che la maggioranze e’ in stato di disgregazione – ha affermato Umberto Del Basso De Caro vicapogruppo del Pd, nel corso di una conferenza stampa convocata subito dopo il rinvio del Consiglio a domani per il dibattito sulla manovra -. Forse Caldoro ritiene piu’ importante occuparsi delle nomine per le Asl piuttosto che pensare alla manovra di bilancio”. Tra i punti contestati dall’opposizione anche la decisione del presidente della Giunta di inserire nel maxiemendamento misure legate alla sanita’ quali un rafforzamento dei poteri del commissario ad acta e l’accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie private.

“Il motivo reale – spiegano dall’opposizione – e’ che Caldoro per ottenere lo sblocco dei fondi e del turn over, deve presentare cose concrete e tra queste l’accreditamento delle strutture sanitarie che rappresentano un’entrata economica”. Gennaro Oliviero del Pse, che ieri e oggi si e’ incatenato insieme con Gennaro Mucciolo ai banchi della presidenza del Consiglio regionale per protestare contro i tagli al sistema dei trasporti, ha sottolineato che “con la fiducia sui temi della sanito’ si da’ anche la possibilita’ ai privati, una volta accreditati, di spostarsi all’interno dei territori secondo le loro esigenze”. Per Edoardo Giordano di Idv, il ricorso alla fiducia, “pone problemi di democrazia e comporta una riduzione notevole del ruolo del Consiglio”.

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