NAPOLI – E’ una proposta di legge che mira a regolamentare la rendicontazione e l’erogazione dei contributi per il funzionamento dei gruppi consiliari in Campania e oggi torna in primo piano dopo l’inchiesta della magistratura. Il testo, primo firmatario Gennaro Salvatore, del Gruppo Caldoro Presidente, è stato depositato lo scorso luglio e, a sottoscriverlo, anche altri consiglieri di maggioranza e opposizione. Ora la proposta di legge è in Prima Commissione per il suo esame. Una volta approvata, comporterà, per ogni gruppo, l’obbligo di presentare, entro il 31 marzo di ogni anno, un rendiconto analitico della gestione di tutti i fondi assegnati al gruppo, indicando “eventuali” avanzi o disavanzi di gestione. Una copia del documento va consegnata all’Ufficio di presidenza, l’altra dovrà essere conservata dal gruppo.

L’Ufficio di Presidenza, poi, provvede a verificare la regolarità della rendicontazione ed emette, entro il 30 giugno, una certificazione di regolarità contabile per ogni gruppo. Se dall’esame dovessero risultare irregolarità o il rendiconto non fosse stato trasmesso, l’Ufficio di Presidenza dispone “l’immediata sospensione dell’erogazione della quota successiva”. Il gruppo, dal canto suo, ha la possibilità, entro 30 giorni, di mettersi in regola. Se, però, trascorsi i termini, il gruppo non provvede a sanare le irregolarità o a trasmettere il documento contabile, l’Ufficio di Presidenza “provvede a trattenere dai contributi per il funzionamento dei gruppi, relativi all’anno successivo, una somma pari agli importi di cui non è stata trasmessa documentazione”. La proposta di legge prevede che, entro 30 giorni dalla sua approvazione, l’Ufficio di Presidenza regolamenti le spese di funzionamento. E’ lo stesso Ufficio di Presidenza ad assegnare il contributo ai gruppi ed è liquidato ogni mese e ripartito in quote fisse, a ciascun gruppo “in forma associata, quale ne sia la consistenza numerica, e a ciascun consigliere regionale iscritto a un gruppo”. Ogni capogruppo, mensilmente, ha l’obbligo di registrare mensilmente ogni atto relativo al funzionamento e l’importo della spesa sostenuta e documentata. “L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che la normativa era carente in fatto di rendicontazione – spiega Salvatore – Manca una disciplina organica che sia valida per tutti”. Una lacuna che, anche a detta di Gennaro Oliviero del Pse, “va colmata”. “I gruppi adottano un regolamento interno per questi fondi che servono per attività istituzionali – sottolinea – Con questa proposta di legge, si va verso una sola procedura uguale per tutti i gruppi”. Per Angelo Marino di Città Nuove, “il testo può ancora essere migliorato attraverso emendamenti”.

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