SAVIGNANO IRPINO – Non ha retto alle difficoltà economiche e si è tolto la vita impiccandosi nei pressi della sua abitazione. Nicola Pegna, 51 anni, titolare di una trentennale attività di vendita di mobili a Savignano Irpino (Avellino), ha tentato in questi anni di difendere dalla crisi l’azienda di famiglia, uno show room di cinquemila mq sulla Statale “90 delle Puglie”. Crisi che ha progressivamente ridotto le vendite fino quasi ad azzerarle causando così un forte indebitamento nei confronti dei fornitori.

Sposato, tre figli, l’imprenditore, molto stimato nel circondario, era stato tra i promotori del comitato che si è battuto per la riapertura della Statale 90, rimasta bloccata per cinque anni da una frana, le cui conseguenze avevano messo a dura prova le attività commerciali e imprenditoriali della Valle del Cervaro. Con il ripristino della circolazione sull’unica arteria che collega l’Irpinia alla provincia di Foggia, l’azienda di Pegna si era faticosamente rimessa in moto ma nel frattempo le sofferenze economiche accumulate, insieme alla forte contrazione dei clienti, ha portato il mobilificio sull’orlo del fallimento. La comunità di Savignano Irpino è rimasta sconvolta alla notizia del suicidio. Il sindaco, Oreste Ciasullo, ricorda Pegna come “un imprenditore coraggioso, che prima di essere sopraffatto dalla disperazione non ha mai smesso di lottare con tutte le sue forze per difendere il patrimonio di laboriosità e onestà ereditato dalla famiglia”.

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