Silvio Berlusconi è stato assolto dall’accusa di corruzione in atti giudiziari nel processo milanese sul caso Ruby ter. Lo hanno deciso i giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano dopo una camera di consiglio durata circa 2 ore. E sono stati tutti assolti, qualcuno prosciolto per prescrizione per le posizioni minori, i 29 imputati del processo. Oltre a Berlusconi, le assoluzioni, sempre con la formula «perché il fatto non sussiste», hanno riguardato tra gli altri Karima el Mahroug e le 20 giovani ex ospiti delle serate di Arcore. A quasi sei anni dall’inizio del processo e a più di dieci anni dalle presunte false testimonianze delle ospiti delle serate del bunga bunga di Arcore, oggi si è chiuso il primo grado del processo, caso giudiziario nato dai verbali di Kharima El Mahroug. Meglio nota come Ruby. «Ruby è stata tutta un’invenzione, il mio nome rimane Karima e ora è finito un incubo», ha detto Karima el Mahroug dopo esser stata assolta a Milano. «Ho bisogno di tempo per assimilare – ha aggiunta – sono contenta perchè finalmente una parte di verità è venuta fuori». Karima El Mahroug dopo la lettura della sentenza si è presentata in aula. Ha stretto le mani al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e al pm Luca Gaglio e ha rilasciato qualche dichiarazione ai cronisti. «Non immaginavo una cosa così – ha detto – Sono contentissima. E’ stata una liberazione» da una vicenda «che mi ha travolto» quando «avevo 17 anni e che è stata un macigno non da poco». «È un’assoluzione con la formula più ampia e più piena possibile, non posso che essere enormemente soddisfatto, tre su tre!». Così l’avvocato Federico Cecconi ha commentato l’assoluzione di Silvio Berlusconi nel Ruby ter a Milano, facendo riferimento anche alle precedenti assoluzioni per i due filoni a Siena e Roma. «Mio padre è l’uomo più perseguitato del mondo, con 86 processi e più di 4000 udienze». Così Barbara Berlusconi, interpellata dall’Ansa, commenta l’assoluzione del padre. «È un processo surreale, che nemmeno doveva cominciare – aggiunge -. Uno strascico del primo processo Ruby, nel quale mio padre era già stato assolto con formula piena». «Il tribunale oggi afferma che il fatto addirittura non sussiste. Da figlia – spiega ancora – provo una doppia amarezza: oltre al danno di immagine, non tutti comprendono come i processi colpiscano l’animo, ma soprattutto la salute della persona indagata».

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