Andrea Villano e Antonino Santillo

Se un vicesindaco assieme al suo gruppo politico-consiliare Orta al Centro denuncia a mezzo stampa palesi irregolarità su un appalto diretto di 30mila euro e il sindaco, invece di chiedere l’annullamento dell’affidamento, revoca l’incarico al vicesindaco trarre le conclusioni è semplicissimo: il sindaco è per l’illegalità e il vicesindaco è per la legalità (clicca qui). Antonino Santillo è finito in un burrone per lo scandalo della consulenza a una ditta italo-ucraina. A spingerlo giù è stato Gianfranco Piccirillo. Suo cugino è pronto a tutto pur di monetizzare. Deve risolvere problemi enormi. Anche con persone infrequentabili. Il suo sguardo è sempre rivolto a Succivo. Ed è comprensibile. Con certa gente, prima o poi, devi fare i conti. E se i conti restano inesorabilmente in rosso subentra quella disperazione che ti fa compiere cose che peggiorano ancor di più lo stato delle cose. Con il siluramento del suo vice Andrea Villano, il primo cittadino ha dato all’esterno un segnale devastante. Un conto è essere incapace e inadeguato sul piano amministrativo, tutt’altra storia è essere complice del “sistema”. Tutti conoscono le conseguenze di farsi teleguidare da Piccirillo. Si imbocca una strada senza uscita. Si finisce dalla parte sbagliata.

Antonino Santillo e Gianfranco Piccirillo

Ammantare di pseudo-politica la decisione, partorita dal cugino, di cacciare Villano alimenta sospetti e dubbi legittimi. Chi governa veramente la città? Lo spettro dei poteri forti è orami sempre più palpabile. Non si spiega altrimenti la scelta traumatica di Santillo. Perché ha tagliare i ponti con Orta al Centro su una vicenda piena di zone d’ombre? Un sindaco libero avrebbe aperto i cassetti del comune facendo chiarezza su un appalto indecente e mostrandosi disponibile a correre ai ripari. E invece è arrivata una rottura inspiegabile. Che senso ha perdere altri due consiglieri, dopo l’addio dei due esponenti di Fare Democratico? Che senso ha difendere con i denti l’affidamento diretto alla GE.FIN.PA, un’impresa amministrata e di proprietà di una cittadina ucraina costituita ad hoc per fare soldi pubblici facili? Quando sono usciti decine di documenti sul triangolo Svitlana Vasechko-Valeria Vellone-Salvatore Sciaudone, guarda caso tutti e tre residenti a Falciano del Massico, Santillo avrebbe potuto dissolvere tutte le nubi attorno a sé. Avrebbe potuto tirarsi fuori da un grosso guaio dimostrando la sua estraneità. Quando è emerso che Vasechko, Vellone e Sciaudone si conoscevano da molti anni Santillo avrebbe dovuto suonare il campanello d’allarme. Quando è diventato di dominio pubblico che dal 2018 al 2024 Sciaudone, oggi consulente della ditta, ha affidato appalti diretti per 40mila euro alla SOGEST amministrata e di proprietà di Vellone, neo funzionaria del comune di Orta di Atella, Santillo si sarebbe dovuto recare dai carabinieri in qualità di sindaco e di pubblico ufficiale. Ha fatto il contrario. Ha deciso di andare a sbattere. Ha fatto fuori il suo vice Villano con una scusa imbarazzante: perché prima ha votato in giunta gli strumenti contabili redatti dalla GE.FIN.PA e poi ha sottoscritto il documento di Orta al Centro che chiedeva la cacciata della società e della cricca dal comune. Quale sarebbe la correlazione? Di fronte a una mega truffa, che è stata svelata in ben 7 puntate da un’inchiesta di Italia Notizie, il sì in giunta agli atti contabili avrebbe dovuto imbavagliare i gruppi politico-consiliari, gli assessori e i consiglieri comunali? Il via libera in giunta avrebbe dovuto coprire intrallazzi e danni alle casse pubbliche? Il sindaco Santillo-Piccirillo si sono scavati la fossa da soli. C’era tutto il tempo per sistemare le cose e ripristinare la legalità. Non l’hanno fatto perché all’orizzonte ci sono interessi milionari. La presa di posizione di Orta al Centro era un intralcio agli affari pubblico-privati. E quindi doveva essere punito chi disturbava il manovratore. Ma sarà difficile, impossibile, farla franca. L’appalto alla GE.FIN.PA è uno sfregio alla legalità.

IL MUDUS OPERANDI DEL TRIO VASECHKO-VELLONE-SCIAUDONE

Riportiamo un’altra prova concreta del grande imbroglio. La funzionaria Vellone attesta nella determina di affidamento dell’appalto che “non versa in situazione di conflitto d’interesse alcuno in relazione alla procedura in oggetto” e “valuta positivamente il presente provvedimento, sotto il profilo della regolarità e della correttezza dell’azione amministrativa” e infine determina “l’avvenuta verifica dell’insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interessi”. In realtà la SOGEST di Vellone ha intascato fino al giugno 2024 un totale di 40mila euro grazie agli affidamenti diretti di Sciaudone, quando quest’ultimo era funzionario dei comuni di Falciano del Massico e di Portico di Caserta. Non solo. Ai tempi in cui prestava servizio al comune di Cancello Arnone, Sciaudone ha firmato la determina per l’assunzione di Vellone nello stesso ente locale. Arriviamo a Orta di Atella. Appena Vellone ha appaltato la prestazione alla GE.FIN.PA negli uffici comunali è apparso Sciaudone con l’incarico di consulente della ditta. A sua volta Sciaudone conosceva da molti anni anche Svitlana Vasechko. Insomma, c’è un conflitto di interessi più grande di un grattacielo. Ma per tagliare la testa al toro basta porsi qualche domanda: la funzionaria Vellone da dove ha pescato la ditta-italo-ucraina appena nata? Come faceva a saperne l’esistenza? Da chi ha avuto le referenze?

Antonino Santillo, Valeria Vellone e Salvatore Sciaudone

Santillo difende Vellone e Sciaudone perché il settore economico-finanziario sta procedendo velocemente. Qualcuno spieghi al sindaco che la priorità degli enti locali non è la velocità ma il rispetto della legalità. Per il resto, auguri alla nuova giunta. Il mercatino delle pulci è aperto h24. I consiglieri avventurieri piazzeranno qualche nome nell’esecutivo. Pasquale Pellino coronerà il suo sogno di diventare vicesindaco. I bilanci saranno votati nella prossima assise. E l’amministrazione comunale andrà avanti un altro po’. Piccirillo può sorridere. Ha rifilato un altro paccotto a tutti. Ma attenzione alle brutte sorprese. Non sono ammesse lacrime di coccodrillo. Nessuno potrà dire di non sapere. Auspichiamo uno scatto di orgoglio di Svolta Civica. Nei giorni scorsi il gruppo politico-consiliare ha stilato un documento molto critico sull’operato di Santillo e company e sull’appalto farsa (clicca qui). Si attendono decisioni consequenziali e si spera che Svolta Civica non figuri tra gli avventori del mercatino delle pulci.

Mario De Michele

(continua…)

LE ATTESTAZIONI DELLA FUNZIONARIA VALERIA VELLONE

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