di Ginorossi

Il musicista di quest’album è un personaggio che ha fatto parlare di sè solo per la sua musica, basti pensare che a soli 59 anni con questo lavoro “6 Strings Theory” ha festeggiato i cinquant’anni di carriera! Lee Ritenour, soprannominato “Captain Fingers” per l’abilità delle sue dita,

nasce a Los Angeles nel ’52 e a nove anni inizia contemporaneamente lo studio della chitarra classica e jazz, a dodici comincia a esibirsi in pubblico con un gruppo. Ad appena diciannove anni debutta da professionista nell’orchestra di Sergio Mendez che lo porta con se in tournèe in Giappone. Tornato in America, intraprende una carriera di session man negli studi di registrazione partecipando ad alcuni album dei Mama’s & Papa’s e Tony Bennet, diventando in breve tempo uno dei chitarristi più richiesti. Negli anni settanta insieme all’insegnamento inizia la sua attività discografica che sarà molto prolifica, ha inciso fino ad oggi più di quaranta album e suonato in oltre 3000 session con i maggior artisti e gruppi tra i quali Herbie Hancock, Steely Dan, Dizzy Gillespie, Sonny Rollins, Dave Grusin, Phil Collins, Pink Floyd.

Il suo stile è molto vario ed è difficile da catalogare. Influenzato principalmente da due grandi chitarristi Wes Montgomery e Barney Kessel, Ritenour spazia dal jazz classico elettrico a quello acustico. Negli anni ottanta s’invaghisce dello smooth jazz brasiliano e pubblica un album “Festival” che ha un enorme successo, ma si può tranquillamente affermare che il suo stile rimane molto legato a quello del grande Wes Montgomery al quale nel ’93 dedica l’album “Wes Bound”.

Sempre alla ricerca di nuove sonorità nel 1986 incide un album “Earth Run”nel quale utilizza ben nove chitarre tra cui la SynthAxe Guitar da lui ideata e disegnata. In questa sua ultima fatica discografica “6 Strings Theory” il grande chitarrista e session man raccoglie intorno a se fra i migliori chitarristi del pianeta, cosa che solo uno come lui poteva permettersi. La “Teoria delle Sei Corde”è un disco formidabile, lo stato dell’arte della chitarra moderna e, anche se l’elenco è lungo, vale la pena di citare i nomi degli artisti che vi partecipano: B.B. King, George Benson, John Scofield, Steve Lukather, Vince Gill, Slash, Pat Martino, Mike Stern, Neal Schon, Robert Cray, Keb Mo’, Taj Majal, Jonny Lang, Joe Bonamasa, Andy Mckee, Guthrie Govan, Joe Robinson, Tomoyasu Hotei, Shon Boublil, Tal Winkenfeld (che brava!!), Vinnie Colaiuta, Simon Phillips, Will Kennedy, Nathan East, Joey Di Francesco Mike Stern, e molti altri ancora… C’è da rimanere senza fiato!

Una vera e propria enciclopedia della chitarra moderna dove nelle varie tracce dell’album si spazia dal jazz al rock, passando per il blues, la fusion, l’acustica, la classica ed il flamenco il tutto eseguito ai massimi livelli dai maggiori esponenti dei vari generi musicali e dove Ritenour suona in tutti i brani dimostrando come al solito tutto il suo eclettismo e competenza musicale passando dal jazz con John Scofield e Pat Martino al blues elettrico del giovane Jonny Lang e il grande vecchio BB King, dal rock con Slash, Steve Lukather e Guthrie Govan, alla musica classica con il “Capriccio op. 20” che chiude l’album eseguito con un giovane chitarrista, Shon Boublil, di sedici anni! Nell’album compaiono anche George Benson e una rosa di altri solisti. Questo incredibile album è stato giudicato da critici musicali una delle più grandi registrazioni di chitarra mai realizzate, poiché incorpora quasi tutta la sua storia, insomma un’ora di chitarra allo stato puro.

E’ questo un disco che va messo sul piatto e ascoltato per intero, senza salti, tanto è piacevole, si ha la sensazione che i più grandi chitarristi del mondo entrino a casa nostra e si mettano a suonare mischiati insieme con gli altri. Davvero una sensazione bellissima. I brani sono uno più bello dell’altro, dipende dai singoli gusti musicali, ma ve ne sono alcuni che trascinano letteralmente come quello aggressivo iniziale con John Scofield, la traccia n. 3 dedicata al Les Paul, il famoso costruttore di chitarre, la n. 4 un rock/blues con Joe Bonamassa e Robert Cray, i due brani con Steve Lukather, Neal Schon e Slash, la traccia n.14 con Guthrie Govan e Tal Wilkenfeld. Su questo brano vorrei soffermarmi un po’ di più perché questi due musicisti sono stati una sorpresa anche per me.

Il brano è il più energico dell’album e uno dei preferiti. Guthrie Govan è un chitarrista inglese (ex Asia) che oggi è giudicato come il migliore chitarrista sulla scena per la sua tecnica e per la bravura d’improvvisazione e, effettivamente, la sua esecuzione è davvero notevole da lasciare a bocca aperta. Tal Wilkenfeld è una bassista australiana che ha appena venticinque anni, ma ha già esperienze artistiche molto considerevoli del livello Allman Brothers Band, Chick Corea, Jeff Beck, Eric Clapton. Insomma, oltre che bella, una fra le più grandi bassiste oggi sulla scena. Con il valore musicale credo vada fatta giustizia rilevando anche l’ottima incisione del disco, che ha un ottimo equilibrio timbrico. Le tracce sono tutte sullo stesso volume, gli strumenti e le voci sono ben presenti e in primo piano, la gamma bassa è ben potente e dà corpo alla musica, insomma una registrazione quasi audiophile! Un album allora, perfetto? Quasi.

Il disco come si può ben comprendere nell’arco di quest’anno ha fatto incetta di premi: Year Guitar Album, inserito fra i migliori 50 album prodotti nel 2010, Top Album del 2010 da “The Guardian” del Canada, a Lee è stata assegnata al 2011 l’Echo Awards (il tedesco Grammy Awards) come Best International strumentista. Credo che “6 Strings Theory” del nostro “Captain Fingers” resterà una pietra miliare nella storia discografica musicale oltretutto senza che Ritenour ne sbandierasse prima la grandezza.

A tal proposito mi viene alla mente il battage pubblicitario di Mike Jagger che con SuperHaevy ha sbandierato la nascita di un nuovo genere musicale. Visto caro Mike come si fa? Vi assicuro che non ho niente contro il SuperGruppo.

Per una migliore comprensione dei brani oltre la tradizionale traklist, ho ritenuto utile farne una un po’ più dettagliata. Buon ascolto!

Artista: Lee Ritenour

Titolo: 6 Strings Theory

Genere: Blues, Jazz

Anno: Giugno 2010

Etichetta: Concord Records






TRACKLIST:

1. Lay It Down

2. Am I Wrong

3. L.P. (For Les Paul)

4. Give Me One Reason

5. “68

6. In Your Dreams

7. My One and Only Love

8. Moon River

9. Why I Sing the Blues

10. Daddy Longlicks

11. Shape of My Heart

12. Drifting

13. Freeway Jam

14. Fives

15. Caprices,Op. 20,No. 2 and 7

 

TRACKLIST 2:

1 Lay it down 5:58 Lee Ritenour [autore] – Lee Ritenour [guit] – John Scofield [guit] – Harvey Mason [drums] – Melvin Davis [bass] – Larry Goldings [org] – Lee Ritenour [arr]

2 Am I wrong 4:07 Kevin Moore [autore] – Lee Ritenour [guit] – Keb’ Mo’ [guit/vocal] – Taj Mahal [guit/harm] – Harvey Mason [drums] – Nathan East [bass] – Larry Goldings [keyb] – Keb’ Mo’ [arr] – Lee Ritenour [arr]

3 L.P. (For Les Paul) 4:50 Lee Ritenour [autore] – Lee Ritenour [guit] – Pat Martino [guit] – Joey DeFrancesco [org] – Will Kennedy [drums] – Lee Ritenour [arr]

4 Give me one reason 5:14 Tracy Chapman [autore] – Lee Ritenour [guit] – Joe Bonamassa [guit/vocal] – Robert Cray [guit/vocal] – Vinnie Colaiuta [drums] – Tal Wilkenfeld [bass] – Larry Goldings [keyb] – Joe Bonamassa [arr]

5 68 4:58 Steve Lukather [autore] – Lee Ritenour [guit] – Steve Lukather [guit] – Neal Schon [guit] – Slash [guit] – Vinnie Colaiuta [drums] – Tal Wilkenfeld [bass] – Larry Goldings [org] – Steve Lukather [arr]

6 In your dreams 5:56 Lee Ritenour [autore] – Steve Lukather [autore] – Lee Ritenour [guit] – Steve Lukather [guit] – Neal Schon [guit] – Vinnie Colaiuta [drums] – Tal Wilkenfeld [bass] – Larry Goldings [org] – Lee Ritenour [arr] – Steve Lukather [arr]

7 My one and only love 1:44 Guy Wood [autore] – Robert Mellin [autore] – Lee Ritenour [guit] – George Benson [guit] – Joey DeFrancesco [org] – Will Kennedy [drums] – George Benson [arr]

8 Moon river 4:57 Johnny Mercer [autore] – Henry Mancini [autore] – Lee Ritenour [guit] – George Benson [guit]

9 Why I sing the blues 6:34 Riley King [autore] – Dave Clark [autore] – Lee Ritenour [guit] – B.B. King [guit/vocal] – Vince Gill [guit/vocal] – Keb’ Mo’ [guit/vocal] – Jonny Lang [guit/vocal] – Harvey Mason [drums] – Nathan East [bass] – Larry Goldings [keyb] – Lee Ritenour [arr] – Keb’ Mo’ [arr]

10 Daddy Longlicks 1:54 Joe Robinson [autore] – Lee Ritenour [guit] – Joe Robinson [guit] – Joe Robinson [arr]

11 Shape of my heart 4:48 Sting [autore] – Dominic Miller [autore] – Lee Ritenour [guit] – Steve Lukather [guit] – Andy McKee [guit] – Will Kennedy [drums] – Paulinho Da Costa [perc] – Jimmy Johnson [bass] – John Beasley [keyb] – Lee Ritenour [arr] – Steve Lukather [arr]

12 Drifting 3:40 Andy McKee [autore] – Lee Ritenour [guit] – Andy McKee [guit] – Paulinho Da Costa [perc] – Jimmy Johnson [bass] – John Beasley [keyb] – Andy McKee [arr] – Lee Ritenour [arr]

13 Freeway jam 4:56 Max Middleton [autore] – Lee Ritenour [guit] – Mike Stern [guit] – Tomoyasu Hotei [guit] – Simon Phillips [drums] – Melvin Davis [bass] – John Beasley [keyb] – Lee Ritenour [arr]

14 Fives 4:33 Guthrie Govan [autore] – Lee Ritenour [guit] – Guthrie Govan [guit] – Tal Wilkenfeld [bass] – Vinnie Colaiuta [drums] – Larry Goldings [org] – Guthrie Govan [arr]

15 Caprices op.20 nn. 2 & 7 3:30 Luigi Legnani [autore] – Lee Ritenour [guit] – Shon Boublil [guit]

 

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