Scritte contro i giocatori e la società, pali delle porte segati e zolle di terra divelte dal prato. E’ lo scenario di devastazione allo stadio Franco Ossola di Varese, preso di mira la scorsa notte da un gruppo di vandali. Il ‘blitz’, compiuto da persone appartenenti a frange estreme della tifoseria, ha costretto a rinviare a domani la partita VareseAvellino del campionato di serie B, in programma oggi alle 15. Ed è ancora in corso la conta dei danni, provocati da un gesto di protesta contro le scelte della società e lo scarso rendimento della squadra, ultima in classifica e a un passo dalla retrocessione. I vandali sono entrati nello stadio scavalcando il muro di cinta e hanno devastato il terreno di gioco, con l’obiettivo di impedire alle squadre di scendere in campo. Oltre a danneggiare le porte e il manto erboso, hanno sradicato una parte della panchina del Varese, tracciando sulla struttura scritte come “non siete degni di onorare la nostra maglia” e insulti ai dirigenti. All’apertura dello stadio, stamani, i dipendenti della società hanno chiamato la polizia. Gli agenti, i carabinieri e i tecnici della società e del Comune di Varese hanno condotto un lungo sopralluogo anche per verificare l’agibilità del campo, mentre vicino si sono radunati numerosi tifosi del Varese e dell’Avellino, già arrivati in città per assistere al match. Si è deciso infine di rinviare la partita, che si disputerà domani alle 15, una volta terminati i lavori per il ripristino del campo. Sono al vaglio della Digos le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate all’esterno e all’interno dello stadio, per identificare gli autori degli atti vandalici. La Procura di Varese intanto ha aperto un’inchiesta, al momento a carico di ignoti, con l’ipotesi di reato di danneggiamento. “Si tratta di un atto vergognoso – ha affermato il sindaco di Varese, Attilio Fontana -, che fa male a tutta la città e in cui non ci riconosciamo perché compiuto da delinquenti. Pur con tutto il dispiacere per quello che sta accadendo alla squadra, non si può arrivare a tali fatti gravissimi”.

 

 

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