Vigilia di match molto intensa per la truppa maddalonese, vogliosa di ritornare a festeggiare lontano dal Pala Angioni- Caliendo, così da proseguire la propria rincorsa al secondo posto in graduatoria. Di contro, però, c’era un Benevento discontinuo in questo torneo, ma comunque ben attrezzato per poter vincere qualsiasi turno gli si propone.

 

CRONACA: Per coach Massimo Massaro iniziano la gara l’ormai consolidato quintetto Desiato, Ferrante, Chiavazzo, Piscitelli e Rusciano; per i padroni di casa invece Paci, D’Avino, Fratini, Kavaric e Kushchev. Come volevasi dimostrare, i beneventani prendono subito il comando della gara grazie alla grande fisicità che mettono nell’area pitturata, e nonostante i primi tiri non centrino il bersaglio, sui rimbalzi offensivi i lunghi casalinghi mettono punti a referto. I maddalonesi restano comunque a contatto, e sfruttano la prima opportunità che gli si presenta per compiere il sorpasso e addirittura allungare (9-14 al 5’) che costringe il Benevento al time-out. È Francesco Chiavazzo l’artefice del primo break ospite, che oltre ad essere una spina nel fianco in campo aperto, si isola per degli 1vs1 conclusi al ferro con tanto di cambi di mano che mandano al manicomio il diretto difensore. Il secondo quarto vede i biancoblu schierarsi a zona per far perdere la bussola tattica agli avversari, che infatti al 12’ chiamano dalla panchina un nuovo minuto di sospensione. Le due squadre corrono e riescono a siglare punti veloci, ma una volta di troppo la marcia non viene inserita al momento giusto e i motori vanno fuori giri. In questa circostanza Luciano Rusciano è bravo a raccogliere i rimbalzi difensivi, richiamando la calma ai compagni, e poi a concludere in post qualche buon canestro. Il punteggio al riposo lungo vede i maddalonesi condurre di cinque lunghezze (39-44).

Al rientro dagli spogliatoi gli ospiti hanno sofferto una situazione falli parecchio pesante, che avrebbe potuti stenderli. Invece attuando delle rotazioni accurate, ma soprattutto basandosi sul sacrificio, la Cover è riuscita a sopperire a tale difficoltà. Con un Benevento sempre più vicino nel punteggio, capitan Nino Garofalo e soprattutto Davide Ferrante hanno armato la propria mano dai 6,75 infilando a ripetizione il canestro avversario, e rispedendo al mittente ogni possibilità di aggancio. I beneventani cercano di mangiare qualche punto, ma al tiro pesante manca la mira, e così al 30’ il Maddaloni conduce 60-67. Nell’ultimo periodo i calatini s’affidano in cabina di regia ad Adriano D’Isep con un quintetto non proprio consueto. Giuseppe Luongo da battaglia sotto le plance a rimbalzo, anche e soprattutto perché i padroni di casa continuano a sparare a salve dai 6,75 causando per l’appunto numerose carambole. Giuseppe Piscitelli sale in cattedra piazzando diversi canestri dalla media distanza, mentre negl’ultimi minuti Salvatore Desiato viene preso di mira dalla difesa avversaria e così fa svariati viaggi in lunetta dove aumenta il proprio bottino di punti, facendo raggiungere la doppia cifra di vantaggio alla propria squadra.

 

POST-PARTITA: La Cover torna al successo fuori casa, con una gran bella prestazione di squadra. La fame di vittoria dei maddalonesi ha avuto la meglio anche delle grane del match che i calatini sono stati bravi a gestire e riuscire a scavalcare con gioco di squadra e sacrificio. Alla fine, la buona percentuale al tiro, oltre il 50% sia da due che da tre, hanno fatto la differenza.

 

TABELLINI: Pall. Benevento- Cover Maddaloni 81- 92

Benevento: Credendino 14, D’Avino 3, Paci 20, Conte, Pranzo 4, Covino, Fratini 9, Kavaric 18, Camerini 2, Kushchev 11, All. Parrillo, Ass. All. Piantadosi.

Maddaloni: Piscitelli 17, Mastropietro n.e., Desiato 22, Luongo, Garofalo 15, Pascarella n.e., Rusciano 6, Chiavazzo 14, D’Isep 2, Ferrante 16, All. Massaro, Ass. All. Ricciardi.

Parziali: 22- 22, 17- 22, 21- 23, 21- 25.

Arbitri: Giuliano Venditti e Giuseppe Cardano di Roma (RM).

Note: 400 spettatori circa. Usciti per 5 falli Rusciano (38’) e D’Avino (38’). Falli tecnici a Kavaric (13’) e Desiato (21’).

 

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