”Le sconfitte o le vittorie non si dimenticano ma fanno parte di un corredo che esiste e che racconta la storia, il passato, il presente e le aspirazioni future e servono tutte in uguale misura. Io ormai non ci casco piu’ e poiche’ la strada e’ lunga non mi esalto come qualcun altro o come i medi

a che hanno bisogno di stabilire chi si contende o chi vince il campionato”. Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a margine del Napoli film festival, commentando la sconfitta contro il Parma. ”Io corro per me stesso ed ho sempre detto di volere un Napoli che cresca – ha ripreso il produttore cinematografico – Quindi che ci sia una sconfitta o che si sia folli nella gestione delle gare, per cui si puo’ passare da un grandissimo calcio giocato contro il Manchester ad uno meno interessante di quello giocato contro il Parma, e’ una cosa che mi aspettavo. Come tutte le squadre definite provinciali e’ venuto qui a fare la sua partita. Avevano piu’ fame – ha proseguito – e soprattutto loro non hanno la testa alla Champions. Gia’ la Juve quest’anno e’ piu’ avvantaggiata non avendo le gare in piu’ che abbiamo noi”. Secondo de Laurentiis sui suoi giocatori ha pesato il pensiero del match di martedi’ con il Bayern ma anche i lunghi spostamenti che hanno dovuto fare i nazionali, ”mica sono dei robot”, ha sottolineato.

Il produttore cinematografico ha parlato del progetto Napoli: ”Sto lavorando per un progetto che sostituisca sia Champions che Europa League e nel quale i club si amministrano da soli, gestendosi da soli il calcio, senza passare per mani passive che succhiano del denaro che invece deve servire alle squadre per crescere. Oggi ci impressioniamo di quello che puo’ incassare un Barcellona o un Bayern Monaco ma non ci rendiamo conto, invece di quello che potra’ essere la fatturabilita’ di un mondo nuovo ma che e’ alle porte”. Pensando poi alla partita con il Bayern Monaco – per la quale ci sara’ un San Paolo da ‘tutto esaurito’ -, De Laurentiis e’ fiducioso. La formazione tedesca non prende gol da 11 incontri, puo’ essere la volta buona?: ”Speriamo, me lo auguro – le parole del presidente – ma dobbiamo restare con i piedi per terra, loro sono una signora squadra. Pero’ tutto e’ possibile”.

 

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