«Ero in macchina e ho notato qualcuno che mi seguiva. Mi hanno rotto lo specchietto laterale, io ho abbassato il finestrino e mi hanno puntato una pistola alla testa». Comincia così il racconto di Valon Behrami, ex centrocampista del Napoli che ai microfoni di Blick racconta la disavventura vissuta in azzurro. «Sono rimasto senza parole e mi hanno rubato l’orologio» ha continuato. «Come nei film mi hanno chiamato a fare il riconoscimento, nascosto dietro un vetro e ho identificato il ladro. Hanno ritrovato tutta la refurtiva perché ero un calciatore. Nei due o tre mesi prima del processo, ho ricevuto minacce dalla famiglia di quell’uomo. Un giorno sono andato dal parrucchiere con mia figlia e mi hanno rubato la macchina. Lì ho detto: voglio andarmene da qui».
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