Una serata magica e indimenticabile per il pubblico del Maradona: quattro ad uno e Liverpool rispedito a casa dopo che il Napoli ha calato sul prato di Fuorigrotta un poker di quelli che resteranno nella storia del club azzurro. Un trionfo, quello targato Spalletti e controfirmato da Zielinski (autore di una doppietta e dell’assist per Anguissa) che certifica il valore della squadra azzurra, che ha mostrato anche di avere ricambi di livello (in primis Simeone, autore del momentaneo 3-0). L’urlo “The Champions” mancava al San Paolo da febbraio 2020 ed è effettivamente debbono averlo sentito fino ad Anfield – come aveva preannunciato Spalletti – perché i Reds in avvio sono apparsi svagati tanto che dopo 44″ Osimhen su lancio di Di Lorenzo ha sorpreso la difesa ospite e superato Allison per poi colpire il palo da posizione defilata. Al 4’ Kvaratskhelia ha preso alle spalle Alexander Arnold e servito a Zielinski un cioccolatino da scartare: il tiro del polacco è stato deviato con la mano da Milner a centro area. Rigore netto che lo stesso Zielinski ha trasformato sicuro mandando il pubblico in visibilio. Spalletti, che ha sostituto Mario Rui – vittima di una gastroenterite – con Olivera, è riuscito a saltare spesso il centrocampo di Klopp, nel quale è apparso in difficoltà capitan Milner specie al cospetto di Anguissa. Proprio il camerunese al 15’ ha pescato Osimhen in uno contro uno con Van Dijk, il nigeriano ha battuto il rivale in velocità ed è stato atterrato in modo netto (anche se Del Cerro Grande ha avuto bisogno del supporto del Var) ma poi ha calciato a mezza altezza il penalty che Allison ha respinto negando al Napoli un 2-0 a quel punto meritato.
Piano piano il Liverpool ha provato a risalire la china (a partire da una punizione velenosa di Alexander Arnold messa in corner da Meret) ma dietro Gomes ha bucato spesso ed al 28’ ha praticamente mandato in porta Osimhen che ha servito bene Kvaratskhelia, il cui tocco di prima è stato contrato da Van Dijk praticamente sulla linea. Gomes ha poi lanciato anche il contropiede del raddoppio: Kvaratskhelia lo ha bruciato e ha trovato Anguissa a rimorchio: clamoroso uno-due con Zielinski che ha disegnato un assist al bacio per l’ex Fulham che ha battuto Allison. Salah, pericoloso solo alla mezza’ora, ha stentato e paradossalmente il Liverpool si è visto dalle parti di Meret con Van Dijk (bravo il portiere azzurro sul colpo di testa del difensore ospite) e con il baby Elliot, troppo poco per accorciare prima dell’intervallo. La sostituzione al 42’ di Osimhen (problema all’adduttore) con Simeone era parsa un presagio negativo ma il Cholito neanche tre minuti dopo ha fatto tris dopo una giocata sensazionale del duo Anguissa-Kvaratskhelia (con il georgiano autore di un doppio dribbling incredibile). Nemmeno due minuti nella ripresa e Zielinski ha calato il poker: Anguissa per Simeone alle spalle dei due centrali, assist per il polacco che in due tentativi ha superato Allison per la doppietta personale. Luis Dias ha permesso al Liverpool di rialzare un po’ la testa quando il Napoli mentalmente è calato e così è arrivato il gol del 4-1 complice una mezza incertezza di Di Lorenzo. Proprio Dias ha messo poi alla frusta Meret e compagni, prima che Lozano facesse respirare un po’ il Napoli nella parte finale di gara quando il Liverpool ha spinto alla ricerca di un episodio che potesse spaventare i 50.000 di Fuorigrotta. Kim e compagni, invece, hanno tenuto botta fino alla fine dei quattro minuti di recupero e portato a casa un successo che vale anche più dei tre punti che portano il Napoli in testa al girone con l’Ajax.