Sono concluse le indagini per identificare coloro che assaltarono lo scorso 6 maggio l’autobus con la squadra del Benevento calcio sull’autostrada A1 tra le località La Quercia e Aglio, ne tratto denominato «direttissima» in territorio di Bologna. Gli agenti della Digos beneventana infatti dopo interrogatori di alcuni di coloro che viaggiavano sull’autobus e attraverso le immagini delle telecamere che sono in quel tratto autostradale, e che sono state consegnate immediatamente dagli inquirenti della società autostrade, sono riusciti ad identificare numerosi assalitori. In settimana le relazioni della Digos saranno inviate al procuratore della Repubblica di Bologna Giuseppe Amato che a sua volta affiderà l’approfondimento delle indagini sul fronte penale, ad uno dei suoi sostituti procuratori che dovrà accertare le singole responsabilità. In queste indagini della Digos si è proceduto nei confronti degli assalitori per ipotesi di reato che vanno dalla violenza privata, al danneggiamento, alla violazione di norme che sanzionano episodi di violenza in occasione di manifestazioni sportive, e che rientrano nel così detto «decreto sicurezza». Non si è proceduto invece con la contestazione del reato di attentato alla sicurezza dei trasporti. Questo tipo di reato presuppone che l’azione venga compiuta contro mezzi pubblici e in questo caso il veicolo era di una ditta privata. Un analogo dossier della Digos, sempre in settimana sarà inviato alla competenza del questore di Bologna Isabella Fusiello. Il questore dovrà esaminare gli atti redatti dalla Questura di Benevento, ed avuta l’assenso dall’autorità giudiziaria bolognese, emettere i Daspo, provvedimenti che vietano ai destinatari per un determinato periodo di poter accedere ai luoghi dove si svolgono eventi sportivi. Il questore Edgardo Giobbi, che ha coordinato queste indagini, sin dal primo momento, ha riferito sulla loro conclusione anche nell’ultima riunione del Comitato per l’ordine pubblico al prefetto Carlo Torlontano. Le indagini avrebbero confermato quanto emerso subito dopo l’assalto. Erano tre i veicoli van che hanno preso parte all’assalto dell’autobus con a bordo la squadra giallorossa al ritorno in città, dopo la sconfitta nell’incontro di calcio con il Cittadella. Sarebbe stato confermato che il lancio di oggetti contro l’autobus è opera degli occupanti di due veicoli con a bordo ciascuno otto persone, ma gli occupanti di un terzo veicolo van, pur non partecipando direttamente all’assalto, lo ha favorito. Infatti il veicolo si è posto davanti all’autobus per costringerlo a ridurre la velocità. Un agguato che anche se organizzato all’improvviso, non essendo previsto il ritorno della squadra in autobus, non ha trascurato alcun dettaglio. Alcuni di coloro che sono stati interrogati dalla Digos, e che erano sull’autobus hanno confermato che contro il veicolo c’è stato un lancio di sbarre di ferro e di altri oggetti, nonchè l’uso di fumogeni, mentre l’autobus percorreva una galleria. Un agguato teso in galleria con i fumogeni, evidentemente ipotizzando una difficoltà nella identificazione dei responsabili. I viaggiatori dell’autobus avevano poi riferito agli inquirenti sul clima di paura che si era impadronito dei viaggiatori, che temevano che i vetri potessero cedere, cosa che non è avvenuta anche se erano rimasti danneggiati. L’autobus aveva subito seri danni al punto da dover essere poi sostituito a Roma da un altro autobus che aveva condotto la comitiva giallorossa fino a Benevento.

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