L’US Open dopo quello d’Australia. Jannik Sinner conferma con i fatti, vincendo il secondo Slam della carriera, lo status di numero uno del mondo, ed entra definitivamente nella storia dello sport italiano. Nessuno come lui, così alla sua prima finale del grande torneo americano, a New Yor, batte 6-3 6-4 7-5 il tennista di casa Taylor Fritz, che non molto può fare contro i colpi dell’altoatesino, che ha avuto in mano il match fin dalle prime battute. L’abbraccio con il suo staff, Simone Vagnozzi e Darren Cahill su tutti e il timido bacio alla fidanzata, la tennista Anna Kalinskaya: uno Jannik Sinner emozionato ha attraversato le tribune dell’Arthur Ashe per festeggiare la vittoria degli US Open con il suo team dopo settimane difficili dopo la vicenda clostebol. “Questo titolo per me vuol dire tantissimo, l’ultimo periodo per me davvero non è stato facile, il mio team mi ha sostenuto ogni giorno, mi è stato vicino. Io amo il tennis, mi sono allenato tanto per questi palcoscenici, ma oltre il campo c’è una vita e voglio dedicare questo titolo a mia zia, perché non sta bene e non so per quanto ancora rimarrà nella mia vita. Ed è bellissimo dividere con lei questo momento, è stata una persona importante per me. Auguro a tutti la salute, anche se è un augurio che non si può fare sempre”. Così un Jannik Sinner visibilmente emozionato, si rivolge al pubblico dll’US Open, prima di essere premiato d Andrè Agassi. “E’ una persona importantissima per me con cui ho condiviso tanti bei momenti. Vorrei tanto vederla stare meglio”, aggiunge Sinner riferendosi alla zia alla quale ha dedicato il successo all’US Open. “Avevo detto che non avevo alte aspettative? Non è andata male, dai, qui me la sono cavata abbastanza bene – dice poi con un sorriso -, sono andati avanti giorno dopo giorno, mi sono sono allenato bene e in questi giorni ho capito quanto sia importante la parte mentale. Sono felice e orgoglioso di poter dividere questo momento con la mia famiglia”. “Ringrazio tutti – dice poi rivolgendosi al pubblico – per essere stati così corretti, è stato un grande onore”. Come descrive Sinner questo suo 2024? “E’ stato un anno incredibile – risponde -, in cui ho ottenuto tante vittorie importanti, a cominciare dall’Australia. Aver giocato così bene lì mi ha dato fiducia, ma il lavoro non si interrompe mai, come si è visto oggi: bisogna provarci sempre, lavorare e ora io continuerò il mio percorso. Ho giocato quasi sempre bene avvertendo buone sensazioni ma penso di poter ancora migliorare e non vedo l’ora di continuare a farlo”. Unico momento di equilibrio dell’incontro è stato quando, nel primo set, Fritz si è trovato sotto 0-3 ma è stato capace di portarsi in parità, tre game a testa. Ma poi Jannik ha ripreso il largo, vincendo il primo set per 6-3 con il 60% di prime palle sul servizio, ottenendo il 67% dei punti. 60% invece la resa con la seconda. Cifre che fanno capire chi sia stato il migliore, forte al punto da mettrsi alle spalle anche certe recenti vicende.Così alla fine, nonostante le grida “Usa, Usa” del pubblico di Flushing Meadow, quasi tutto a favore del giocatore che dopo 18 anni ha riportato un americano in finale a NY, è stata l’Italia a far festa e Sinner ha messo il sesto trofeo in bacheca di questo 2024 da favola. L’US Open arriva dopo Australian Open, Rotterdam, Miami, Halle e Cincinnati, e per Jannik il bilancio è di 55 vittorie (tra cui 23 successi Slam) totali contro 5 sconfitte. Non è tutto, perché comprendendo anche Cincinnati è arrivato a 11 successi consecutivi, concedendo soltanto due set agli avversari incontrati (il primissimo contro McDonald, e uno contro Medvedev). Meglio di così è difficile fare. Il suo grande risultato a New York riporta anche indietro di 50 anni, perché in questo 2024 è successo, come nel 1974, che i quattro tornei del Grande Slam siano stati tutti vinti da tennisti under 23: 2 Sinner (Australian Open e US Open) e due dal 21enne Carlos Alcaraz (Parigi e Wimbledon). Nel 1974 ne vinse 3 (Melbourne, Wimbledon e New York) Jimmy Connors, che compì 22 anni nel corso di quei mesi, e uno il 18enne Bjorn Borg, a Parigi. Fritz si consola con la constatazione di avere comunque raggiunto, lui che era fuori dalla Top Ten del ranking Atp, la prima finale della sua carriera in un torneo dello Slam, anche se avrà il rimpianto che questa volta il proprio servizio, spesso micidiale, non gli ha dato punti ‘facili’. Gli rimane anche la soddisfazione di aver giocato, nel corso del torneo, scampoli di tennis altamente spettacolare, che gli hanno permesso di piegar rivali del calibro di Ruud, Tiafoe e Zverev. Tornando alla finale nel secondo set i due contendenti hanno sempre tenuto il servizio fino al decimo gioco, quando Sinner ha avuto a disposizione due palle break e ha subito messo a frutto la prima con un rovescio lungolinea: 6-4. Più combattuto il terzo set, quando Fritz è andato in vantaggio sul 5-3 ma poi Sinner non ha sbagliato più nulla, giocando un tennis fantastico, da vero numero uno quale è, e vincendo quattro games di fila che lo hanno incoronato re di New York. Sei finali giocate nel 2024 e sei vittorie, Jannik (primo tennista uomo italiano a vincere l’US Open) è anche questo, e promette di continuare.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui