La prima è già in archivio, ma ora c’è il Monza e per l’esordio in casa bisogna sempre indossare il vestito migliore. Il Napoli di Luciano Spalletti è pronto a riabbracciare il Maradona e soprattutto il pubblico azzurro, che correrà in massa domani a Fuorigrotta per la prima volta nella nuova stagione. Una partita in cui dover confermare le cose buone viste a Verona e magari provare a correggere gli errori naturali della prima uscita. Non solo il campo, però, perché l’ultima vissuta dal Napoli è stata una settimana da protagonisti assoluti fuori: il club azzurro ha confermato l’acquisto di Simeone – che stavolta sì sarà con la squadra di Spalletti – e ha messo a segno due colpi fondamentali come Ndombélé e Raspadori. C’è attesa per i due nuovi azzurri così come c’è attesa per il finale di mercato che potrebbe vedere ancora gli azzurri protagonisti. «Se questi acquisti hanno creato entusiasmo può servire allora lo sfrutteremo per diventare forti come l’anno scorso un po’ più in fretta. La completezza della rosa ora ci può far pensare a qualcosa di differente dal 4-3-3. Ma già lo scorso anno abbiamo lavorato su due moduli, con Raspadori o senza ci lavoreremmo comunque. L’idea di acquistarlo nasce perché è un calciatore che può darci qualcosa di diverso dagli altri calciatori che abbiamo» ha esordito Spalletti. «Noi siamo andati semplicemente a riempire le caselle che erano venute a mancare con le cessioni. Qualcuno sosteneva che eravamo pronti ad allenare un Napoli senza calciatori, ma non era così. Anche perché abbiamo tante competizioni da affrontare. Lottiamo per diventare una squadra forte, un gruppo che si allena al massimo, per avere gli equilibri di squadra giusti e la disponibilità che avevamo trovato un anno fa. Siamo gli stessi di prima ma con meno esperienza, meno presenze in nazionale o in Champions, meno personalità. Quindi dobbiamo lottare per acquistare quelle qualità che abbiamo perso con le cessioni di calciatori come Koulibaly, che in due partite è già il migliore in Premier League. La società ha lavorato bene, ha fatto un ottimo lavoro con un occhio alle finanze: abbassare i costi e investire sul futuro».
«Mina vagante? Lo eravamo l’anno scorso. Adesso dobbiamo ritrovare quelle caratteristiche che non so ancora se abbiamo. Devo vedere la squadra lavorare al completo. A Verona c’erano 9/11 della scorsa stagione e hanno continuato a farci vedere quanto avevamo visto un anno fa. I nuovi sono tutti bravi ragazzi, farà la differenza il lavoro che faremo tutti insieme. Serve disponibilità e ci sarà spazio per tutti». «Tante squadre si sono rinforzate senza pensare ai costi o all’età della squadra. Qualcuno ha comprato per vincere subito, non in prospettiva. Inter, Milan e Juventus si sono rinforzate molto, ma anche Roma e Lazio. Il Monza ha fatto tredici acquisti, è una squadra forte . Non è una neopromossa, è gestita da persone che hanno fatto la storia del calcio italiano. Solo dirigenti come Galliani potevano acquistare Ranocchia, Caprari, Sensi, Pessina o Petagna, che può portare la sua esperienza. Ha lasciato Napoli solo per giocare di più, ed era difficile trattenerlo. È un ragazzo d’oro che mi ha dato molto, domani lo ringrazierò per quanto ha fatto con noi». «Stroppa è un allenatore moderno, che a volte ti viene a prendere per la gola e altre aspetta sotto la linea della palla. Sanno fare bene tutto, si è intravisto in Coppa Italia o con il Torino. Noi dobbiamo stare bene in campo, pensare agli equilibri e saper anche soffrire: ci troveremo una squadra tecnica, che sa giocare a calcio. Senza la testa giusta andremo in difficoltà». «Alzare l’asticella? Da una settimana all’altra si passa dalle difficoltà allo scudetto, ma non dobbiamo avere questi sbalzi d’umore. Spero che l’entusiasmo in città venga dalla grande partita fatta a Verona». «Dobbiamo avere due portieri forti e in questo momento li abbiamo. Risono situazioni che possono svilupparsi e cambiare, valuteremo quello che accadrà. Io queste cose nemmeno voglio saperle, non fanno parte del mio ruolo. Alleno chi è disponibile». «Osimhen e Simeone? In base a quello che mi dimostreranno decideremo. Secondo me conta se si vince la partita, non chi gioca insieme. Simeone ha il carattere giusto per stare qui, si metterà a disposizione dei compagni, sapeva che avrebbe trovato Osimhen ma ha scelto Napoli con convinzione». «Nello spogliatoio avevamo delle qualità di carattere l’anno scorso. Di Lorenzo l’ho testato in questi giorni con la fascia al braccio ed è perfetto per la squadra. Ma i nuovi arrivati non hanno ancora quelle qualità di leadership e carattere che avevano quelli che sono andati via».