Una truffa al fisco con fatture false per 11 milioni di euro messa in piedi utilizzando anche un traffico di bancali rubati. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza di Cesena, che ha concluso una verifica a carico di una società cesenate dell’ingrosso di imballaggi in legno, contestando alla azienda fatture false per quasi 2 milioni.

Il controllo però rappresenta solo il culmine di una serie di otto verifiche fatte negli ultimi tre anni a carico di altrettante aziende del commercio dei pallets, in Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia. Verifiche che hanno messo in luce maggiori ricavi e costi fittizi per circa 11,5 milioni, e una evasione di Iva per oltre due. Tutte le società sottoposte a verifica fiscale erano finite in passato nel mirino dei finanzieri in un’indagine della Procura di Forlì che aveva individuato un sodalizio di 18 persone, ed altrettante società (alcune inesistenti), poi tutti denunciati per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. Grazie alle informazioni acquisite nelle indagini si è scoperto che nell’ultimo triennio gli imballaggi in legno commercializzati erano spesso stati rubati, e che grazie a società ‘cartiere’ (che emettevano fatture false) venivano poi reimmessi nel mercato a prezzi più bassi(evadendo così le tasse ma anche alterando i prezzi del settore). La società soggetta alla verifica, hanno scoperto le Fiamme gialle, di cesenate aveva solo il nome, visto che era stata ceduta dal precedente amministratore, che se ne era ‘liberato’ dopo le indagini, ed era attualmente inattiva e gestita da un prestanome, M.M., perugino di 64 anni. Costui, pensando così di eludere i controlli, aveva spostato la sede legale da Cesena a Roma ed era emigrato in Romania. Stratagemmi che però non sono bastati all’amministratore, cui è stata contestato un evasione per costi fittizi per 1.544.921 euro di imposte dirette e 308.984 di Iva.

 

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