Ubriaco, a bordo di un’auto di grossa cilindrata lanciata a forte velocità ha travolto ed ucciso quattro ragazzi, tra i quali il fratello di 15 anni. E’ accaduto nel pomeriggio a Silla, frazione di Sassano (Salerno). I quattro ragazzi erano seduti ad un tavolino del “New Club 2000”, il bar centrale di Silla, che si trova alla fine di un rettilineo concluso da una rotatoria. Stavano seguendo le partite di calcio in tv. Poco prima delle 17 una “Bmw 520” nera, guidata da Gianni Paciello, 22 anni, di Sassano, ha imboccato il rettilineo, ha sbandato ed ha urtato contro la rotatoria, rimbalzando poi verso il bar con un volo di alcuni metri. L’urto è stato parzialmente attutito da un marciapiede e l’auto si è schiantata contro il tavolino al quale erano seduti i ragazzi. Sono morti nell’impatto i due figli del titolare del locale Nicola e Giovanni Femminella, di 22 e 16 anni, e due loro amici: il fratello del conducente della “Bmw”, Luigi Paciello, 15 anni, ed un omonimo, non parente, Daniele Paciello, di 14 anni. Solo Nicola Femminella era ancora vivo all’arrivo dei soccorsi, ma è morto durante il trasporto in ospedale. Il titolare del bar, Cono Femminella, che era nel locale al momento dell’ incidente ha visto i figli morenti ed è stato colto da malore. Il conducente della Bmw, Gianni Paciello, è rimasto ferito ed è ricoverato all’ospedale di Polla con una sospetta frattura al femore. Sottoposto al test alcolemico è risultato positivo, come ha confermato all’Ansa il Procuratore Capo di Lagonegro Vito Russo. L’esame – secondo quanto si appreso – avrebbe rivelato la presenza di un tasso di alcol tre volte superiore a quello consentito nel sangue di Paciello. Insieme ad alcuni soci il giovane gestisce un bar non molto lontano dal luogo dell’incidente. E’ un amante della velocità ed era già rimasto coinvolto in un incidente mortale, nel quale aveva perso la vita un giovane nel 2010, ed in un altro incidente, sempre a Sassano. A Silla sono giunti i carabinieri della compagnia di Sala Consilina, con il colonnello Piermarini ed il Procuratore Capo di Lagonegro Vito Russo. Centinaia di persone, appena la notizia della tragedia si è diffusa nel Vallo di Diano, hanno raggiunto il piccolo centro del salernitano.

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