Rubavano ricette mediche, le falsificavano con dati di pazienti ignari, e in alcuni casi deceduti, e poi si procuravano farmaci ad alto costo soggetti a rimborso da parte delle Asl. In altri termini, truffavano il Servizio sanitario nazionale. Questa l’accusa che ha portato al fermo di 11 persone nella province di Napoli e Caserta, ad opera dei Nas.
Un danno per le casse del Ssn di circa 4 milioni di euro, dal momento che le ricette rubate e falsificate si riferivano a farmaci molto costosi. “Perlopiu’ – spiega all’Adnkronos Salute il capitano dei Nas di Napoli Roberto Vergato – si trattava di medicinali salvavita, anabolizzanti. Farmaci dal valore che oscilla tra 50 e 700 euro a confezione”. A conclusione di complesse indagini in campo farmaceutico, i Nas di Napoli hanno infatti eseguito 11 misure cautelari (di cui 7 arresti domiciliari e 4 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria) disposte dal Gip del Tribunale partenopeo nei confronti di altrettanti appartenenti ad un’associazione per delinquere finalizzata a furto, rapina e ricettazione di prescrizioni mediche, che venivano successivamente falsificate per essere utilizzate nell’ambito di truffe ai danni del Ssn. “Le ricette – riferisce una nota dei Nas – venivano utilizzate dal sodalizio criminale per l’approvvigionamento di farmaci ad alto costo soggetti a rimborso da parte dell’Asl, destinati ad essere illecitamente immessi sul mercato internazionale, con un danno per l’erario quantificato in 4 milioni di euro”.