Il Gup di Napoli Antonella Terzi ha rinviato a giudizio Nicola Cosentino, attualmente detenuto, i fratelli Giovanni e Antonio, entrambi ai domiciliari, e altre 12 persone, tra cui l’ex prefetto di Caserta Maria Elena Stasi per i reati di estorsione e illecita concorrenza con l’aggravante di aver agito per agevolare il clan camorristico dei Casalesi in relazione alla gestione degli impianti di carburanti di proprietà della famiglia dell’ex sottosegretario. I fratelli del boss Michele Zagaria, Pasquale e Antonio hanno scelto il rito abbreviato (per Antonio il processo comincerà a Napoli il 14 aprile, per Pasquale l’udienza deve essere ancora fissata); tutti gli altri dovranno comparire il 9 aprile prossimo al tribunale di Santa Maria Capua Vetere davanti al collegio presieduto da Giampaolo Guglielmo, lo stesso davanti al quale è attualmente in corso il processo Eco4 che vede imputato Nicola Cosentino per concorso esterno in associazione mafiosa. L’indagine, che portò in carcere Cosentino e i fratelli il 3 aprile del 2014, è stata coordinata dal procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Napoli Giuseppe Borrelli e condotta dai sostituti Fabrizio Vanorio e Sandro D’Alessio, da Francesco Curcio (applicato alla Direzione nazionale antimafia) e da Antonello Ardituro (ora al Csm). Secondo gli inquirenti l’ex sottosegretario ed ex deputato del Pdl e i fratelli – proprietari di diversi distributori nel Casertano – approfittando dei propri contatti con il clan dei Casalesi avrebbero costretto il Comune di Casal di Principe e la Regione Campania a compiere attimi illegittimi ”per impedire o rallentare la creazione di altri impianti da parte di società concorrenti”. Il tutto per avvantaggiare le società di famiglia: l’Aversana Petroli, l’Aversana Gas e l’Ip Service. A far partire le indagini le dichiarazioni di Luigi Gallo, titolare di una stazione di servizio in costruzione a Villa di Briano. ”In dibattimento verrà certamente fuori la piena innocenza di Nicola Cosentino” si è limitato a commentare l’avvocato Agostino De Caro, che assiste insieme con l’avvocato Stefano Montone l’ex coordinatore campano del Pdl.


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