”La proposta di legge regionale punta a creare un Ato (Ambito Territoriale Ottimale) unico per la Campania. La legge nazionale prevede che nell’ipotesi si deliberi l’Ato unico regionale, le gestioni del Servizio Idrico debbano avere dimensioni provinciali o di area metropolitana. La Regione Campania invece perimetra diversamente. Lascia Napoli insieme a una parte della provincia di Caserta e sposta alcuni Comuni nel perimetro della Gori”. E’ quanto afferma il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. ”Questi sono i Comuni nei quali passano fonti, vi sono serbatoi e impianti di Abc. Oltre a violare la norma nazionale, la Regione tenta di sottrarre le fonti alla gestione napoletana, per metterle nelle mani della Gori. Sta tentando cioè di realizzare il progetto della Struttura di Missione, attualmente al vaglio della Corte Costituzionale, con il quale tentano di esautorare gli enti locali e mettere le fonti nelle mani delle multinazionali assetando la città di Napoli”, prosegue de Magistris. ”Nell’Ato unico la dimensione delle gestioni non è compatibile con il sistema pubblico, ma con le privatizzazioni. Le decisioni all’interno dell’Ato unico spetteranno a una dozzina di Sindaci su oltre 500 Comuni. Il Sindaco dell’area metropolitana non avrà alcun peso politico e istituzionale nonostante rappresenti i due terzi della popolazione della regione. La Regione – conclude il sindaco di Napoli – tenta con blitz illegittimo di approvare subito la norma; così indipendentemente dall’esito delle prossime elezioni l’acqua sarà nelle mani dell’Ato unico. Giù le mani dall’acqua bene comune!”.

 

 

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