Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. È questa la nuova denominazione della Seconda Università degli Studi di Napoli deliberata oggi dal Senato Accademico e dal Cda dell’Ateneo che hanno recepito l’indicazione dei 16 dipartimenti che si sono espressi nelle scorse settimane. In totale il 70% del personale ha scelto questo nome, il 20% si è astenuto mentre il 6% ha scelto la denominazione ‘Università degli Studi di Caserta’. Alla consultazione hanno partecipato oltre cento studenti, una rappresentanza di tre volte superiore a quella che normalmente vota per eleggere il Rettore. Toccherà adesso al Ministero per l’Università e la Ricerca Scientifica deliberare in maniera definitiva il nome scelto. “La mancata indicazione di Caserta nella scelta del nuovo nome della Seconda Università degli Studi di Napoli non è stata indolore ma difendo con forza quanto deciso dall’Ateneo in quanto frutto di una deliberazione che tiene conto della sua vocazione territoriale e che rispetta il principio dell’autonomia universitaria”. E’ quanto ha dichiarato il rettore della Sun Giuseppe Paolisso nel corso della conferenza stampa tenuta negli uffici del rettorato presso la Reggia di Caserta in cui ha spiegato e difeso la scelta di cambiare la denominazione della Sun in “Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli”. “I corsi di laurea dell’Ateneo – ha affermato Paolisso – sono diffusi su tutto il territorio: 21 sono nel Casertano tra Caserta, Capua, Santa Maria Capua Vetere ed Aversa, 16 a Napoli. Sempre a Napoli gestiamo il Policlicnico, con sede a Piazza miraglia, con 275 posti letto nel centro storico e 215 a Cappella Cangiani; il 41% del corpo docente lavora su Napoli, la restante parte in provincia di Caserta, mentre il personale tecnico-amministrativo, per il 76%, è dislocato a Napoli. Dunque non potevamo inserire solo il nome di Caserta ma abbiamo preferito scegliere il nome della regione, per sottolineare la vocazione territoriale dell’Ateneo globalmente intesa, accanto al nome di Luigi Vanvitelli, architetto universalmente conosciuto”. Il rettore-vicario Rosanna Cioffi, professoressa di storia dell’arte, ha poi spiegato che neanche il nome storico della provincia casertana, Terra di Lavoro, “andava bene, in quanto poco conosciuto”. Prima della decisione presa oggi dal Cda dell’Ateneo e dal Senato Accademico (su 25 votanti 22 hanno detto sì, 2 no mentre solo uno si è astenuto), 16 dipartimenti su 19 (contrari i Dipartimenti di Studi Politici, di Economia e di Ingegneria, ndr) avevano espresso nelle scorse settimane parere favorevole sul nuovo nome. Nelle prossime settimane la deliberazione verrà inviata al Miur che dovrà emettere un parere. “Aspetteremo il parere che potrebbe richiedere alcuni mesi – prosegue il Rettore – ma non sarà comunque vincolante”. Il cambio di denominazione costerà tra 150 e i 200mila euro per modificare le insegne che portano il nome Sun ma “tali somme – garantisce Paolisso – graveranno sil bilancio 2016”. Negli ultimi anni molti erano i comitati che chiedevano che fosse inserito il nome Caserta nella denominazione dell’Ateneo. Da ultimo il Vescovo emerito di Caserta Raffaele Nogaro aveva reiterato la richiesta.

 

 

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