E’ stato arrestato all’alba, a Poggiomarino, dai Carabinieri di Torre Annunziata (Napoli), il presunto assassino di Vincenza Avino, la donna di 36 anni, uccisa ieri sera a Terzigno  con colpi di arma da fuoco sparati da un’auto in corsa. Si tratta – si apprende dai Carabinieri – di Nunzio Annunziata, un suo ex compagno. Indagini, ricerche e battute per individuare e bloccare il presunto omicida sono durate tutta la notte. E’ stato arrestato all’alba, a Poggiomarino (Napoli), dai Carabinieri di Torre Annunziata, il presunto assassino di Vincenza Avino, la donna di 35 anni, uccisa ieri sera a Terzigno con colpi di arma da fuoco sparati da un’auto in corsa. Si tratta di Nunzio Annunziata, suo ex compagno. Indagini, ricerche e battute per individuare e bloccare il presunto assassino sono durate tutta la notte. Nunzio Annunziata era davanti a una scuola di Poggiomarino: è lì che lo hanno trovato i carabinieri poco prima delle 6 di questa mattina, dopo una notte di ricerche. L’uomo è stato cercato tutta la notte tra Sarno, Striano, Poggiomarino. Ci sarebbe stato persino un inseguimento, quando i carabinieri lo hanno individuato per strada. L’uomo si trovata a Poggiomarino quando è sceso dalla sua vettura (forse finita in panne) ed ha cominciato a vagare a piedi. Quando i carabinieri lo hanno individuato è partito l’inseguimento: Annunziata ha provato a far perdere le sue tracce nascondendosi tra i vicoli di Poggiomarino, poi ha scavalcato il cancello della scuola plesso Miranda ma lì è stato arrestato. Ieri la ex compagna Vincenza è stata seguita in auto, quando è scesa dall’auto lui ha sparato all’impazzata. Enza è stramazzata al suolo. Poi è morta in ospedale. Nunzio è scappato, con la borsa e il telefonino della donna. Poi ha iniziato a minacciare i parenti: «Ammazzo anche voi». L’uomo era stato denunciato più volte. La telefonata di pochi secondi è arrivata poco dopo il raid omicida sul cellulare di Francesco, il fratello di Vincenza Avino, 35 anni, trucidata dall’ex compagno con una scarica di proiettili. «Il prossimo sei tu…». La furia assassina e l’incubo che continua. «Pensate, non è bastato denunciarlo per fermare l’assassino», si sfoga il fratello minore della giovane uccisa. Una frase che condensa tutto l’odio, il rancore, l’astio che hanno armato la mano di Nunzio Annunziata. Una macabra telefonata, arrivata dal cellulare di Vincenza. «Quando ho sentito squillare il telefono – racconta Francesco, il più piccolo di casa Avino – ed ho visto il nome di mia sorella apparire sul display, ho pensato si fosse risvegliata e mi stesse chiamando dall’obitorio. Invece era lui».

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui