Inventa un episodio di una violenza sessuale perchè il suo fidanzato l’aveva trascurata e perchè voleva sposarsi. Sono i dettagli delle motivazioni, ora pubbliche, di una sentenza di assoluzione nei confronti di un 30enne di Pagani, che nel 2013 fu rinviato a giudizio con una grave accusa. Il processo si basò su un singolo episodio, finito in una denuncia sporta dalla fidanzata dell’imputato, che poi a distanza di poco tempo sarebbe diventata anche sua moglie. Secondo quanto raccontato ai carabinieri, l’uomo l’avrebbe bloccata in macchina costringendola a subire la violenza. Ma durante il dibattimento, furono diverse le incongruenze emerse. In primis, la modalità della violenza, ritenuta inverosimile dai giudici. L’uomo avrebbe bloccato i polsi della donna con una sola mano, mentre con l’altra l’avrebbe denudata e costretta al rapporto sessuale. La denuncia arrivò solo dopo 15 giorni, durante i quali la coppia continuava comunque a sentirsi, alternando parole dolci a litigi. La sera di quell’episodio, la ragazza fu abbandonata per strada, a seguito di quel rapporto forzato durante il quale lei non reagì. Fu poi lasciata e trascurata da quell’uomo che amava, pur comunque mantenendo un rapporto pacifico, nonostante i tanti litigi. Ai giudici raccontò che voleva fargliela pagare: “Volevo che lui si convincesse”. A far scattare quella decisione, anche le frequentazioni del fidanzato e il presunto uso di droghe.