“Sono abbastanza sconcertato dalla non-reazione del M5S. Siamo di fronte a una vicenda grave che dimostra una cosa purtroppo nota: in parti sempre più diffuse del Paese c’è una capacità della criminalità organizzata di infiltrarsi nelle istituzioni. Occorre quindi una forte abilità di tutti i partiti nel costruire anticorpi e alzare il livello di attenzione”. Così il presidente del Pd Matteo Orfini, in un’intervista a l’Unità sulla vicenda di Quarto. Secondo Orfini, gli esponenti del Movimento 5 stelle “non possono cavarsela dicendo che hanno espulso un consigliere comunale. Tutti cacciano i loro rappresentanti coinvolti in vicende analoghe. Come è stato possibile piuttosto non essersene accorti prima e come si può minimizzare adesso? Certi fatti mi preoccupano. I Cinquestelle hanno nel curriculum alcuni episodi infelici. Grillo ha detto che la mafia non esiste. A Ostia hanno denunciato Libera e Don Ciotti. A Quarto sembra che la responsabilità di avere la camorra in casa sia del Pd. Fanno fatica a riconoscere di avere un problema, ma allora diventa difficile affrontarlo». Al contrario, secondo Orfini, il Pd a Roma ha “considerato nostra principale responsabilità proprio quella di non essercene accorti. Poi abbiamo commissariato il partito e proceduto a una bonifica radicale. E questo ci ha consentito altrove, come per esempio a Ostia, di arrivare prima. M5S invece risponde facendo finta di niente. È inquietante da parte di una forza radicata che amministra realtà importanti”. Quindi la richiesta di dimissioni della sindaca di Quarto, che “aveva il dovere di denunciare minacce e pressioni e non lo ha fatto”, e quindi “sarebbe insostenibile andare avanti con questa amministrazione. Aspettiamo che il ministero dell’Interno faccia le verifiche relative all’eventuale scioglimento del Comune per mafia. Intanto, abbiamo chiesto che il sindaco sia audito in commissione Antimafia”. Orfini parla anche della riforma costituzionale ormai arrivata in porto. Soddisfatti? “Penso che soddisfatta dovrebbe essere l’Italia. Da trent’anni giravamo intorno a questa riforma senza portarla a compimento. Ora siamo vicini a una legge con un impianto importante nel merito, che supera il bicameralismo perfetto e rafforza il parlamentarismo”. Quanto alla domanda su un possibile voto anticipato nel 2017 in conseguenza dell’entrata in vigore dell’Italicum, Orfini risponde: “No, noi abbiamo sempre detto la verità: si voterà nel 2018. Il Paese si sta rimettendo in moto, ci sono segnali positivi. Non avrebbe senso interrompere prematuramente la legislatura”.
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