‘Salvate i nostri figli’. É il grido d’aiuto alle istituzioni che Lina, mamma di Maikol Russo, il 27enne ucciso per errore il 31 dicembre scorso nel quartiere Forcella a Napoli, ha lanciato partecipando con altri parenti di vittime innocenti di camorra ad un corteo nel quartiere; il giovane fu colpito da un proiettile vagante, durante una scorribanda di persone armate a bordo di motorini. In prima fila oltre alla signora Lina e Antonio, mamma e papà di Maikol e alla moglie del ragazzo, Anita, anche i genitori di Genny Cesarano e Luigi Galletta, ultimi di una lunga lista di ragazzi uccisi senza motivo dalla mano violenta dei sicari di camorra. Il corteo e’ stato organizzato dagli attivisti del ‘Popolo in cammino’, il movimento nato proprio per chiedere l’attenzione di istituzioni e politici sul degrado e lo stato di abbandono di quartieri e periferie cadute nelle mani dei clan. ”Pensavo di non avere la forza per partecipare a questo corteo – ha detto a fine manifestazione la signora Lina all’assessore comunale Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo uccisa nel ’97 per errore durante un conflitto a fuoco tra camorristi – ma dopo aver visto stasera tutta questa gente e questi ragazzi amici di mio figlio ho capito che io prima di altri devo gridare forte: aiutateci e prima che sia troppo tardi salvate i nostri quartieri ed i nostri figli”.

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