La CGIL di Caserta in coerenza con le scelte nazionali di tutela dei lavoratori ribadisce la contrarietà al contratto di prossimità, proposto dal Commissario Straordinario del Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni. Non ha condiviso la scelta di una proposta di taglio del salario del 26% senza nessuna possibilità di un recupero futuro e senza un piano di rilancio della Fondazione. Al sindacato è stata chiesta una firma senza alcuna tutela per i lavoratori, per sanare una situazione debitoria gravissima della Fondazione, non solo di natura fiscale e previdenziale, causata da una cattiva e gestione delle precedenti Amministrazioni. Tale questione, al di la dei debiti generali, è aggravata ulteriormente dalle ben diciassette mensilità non corrisposte alle maestranze, delle quali non c’è alcuna ipotesi di recupero nel piano proposto. L’ulteriore sacrificio che si richiede ai lavoratori adesso, servirebbe solo a coprire l’esigenza di debiti contingenti, con il risultato che tale crisi verrebbe scaricata nell’immediato, e in un prossimo futuro, esclusivamente sulle spalle dei lavoratori. Nonostante tutto ciò, con un grande senso di responsabilità, la Cgil di Caserta con le sue categorie di riferimento, FP e FLC, ha partecipato a tutti gli incontri, proponendo soluzioni alternative, a partire dai contratti di solidarietà, mirando alla possibilità di un accordo che consentisse anche un recupero nel tempo di quanto oggi richiesto ai lavoratori, ma la gestione commissariale ha sempre rifiutato guardando solo ad un piano di rientro immediato dei debiti. Sin dall’inizio il tavolo di confronto è risultato anomalo e privo del soggetto capace di sostenere economicamente il piano di rilancio necessario: la Regione Campania. La CGIL di Caserta, ribadisce la necessità di una soluzione giusta per i lavoratori, ben sapendo che il finanziamento imprescindibile della Regione Campania ha la necessità di un impegno di questa anche nelle scelte di programmazione. In nessun momento, nonostante le numerose richieste, è stato possibile avere un quadro certo del futuro della Fondazione e dei lavoratori. Lo stesso referendum, voluto dall’Amministrazione, ha rappresentato una lacerazione tra i lavoratori e lo strumento per coprire scelte non condivise. Nonostante ciò la mancata firma da parte della Cgil non inficia le eventuali scelte da parte del Commissario Straordinario, che può benissimo procedere e assumersi le responsabilità.

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