La Volleyball Aversa è lieta di annunciare l’ingaggio di Gabriele Robbiati, centrale nato a Vercelli il 16 dicembre 1983 proveniente dalla Cassa Rurale Cantù (A2) con cui ha giocato le ultime quattro stagioni dal 2012/2013, anno della promozione dalla B1. Alla corte del presidente Di Meo arriva un giocatore di enorme esperienza, uno di quegli atleti che rappresentano una sicurezza per la serie A2 ed un vantaggio per la squadra di cui farà parte con un palmares invidiabile da tutti, dai giovani ai meno, in cui spiccano, senza dubbio, i play-off sempre raggiunti con il team comasco con cui, tra l’altro, nella stagione 2013/2014 è arrivato in finale per la massima serie, ha conquistato una Coppa Italia ed ha vinto la classifica dei muri in serie A2 due stagioni fa. Basterebbe questo per far capire chi è Gabriele Robbiati, un centrale che con i 200 cm di altezza svetta a sbarrare la strada agli avversari con muri che spesso sono insormontabili, veri e propri punti di forza insieme all’attacco. Dal 1999 ad oggi, dalla Mokaor Vercelli all’età di sedici anni, passando per Biella, Melegnano, Monza e Mantova, prima promozione conquistata che al neo atleta normanno ha fatto spiccare il volo in serie A2 seguita dall’esperienza a Milano e poi a Cantù. “Job”, così lo chiamano gli amici. Così impareranno a chiamarlo i tifosi della Volleyball Aversa, società scelta con grande ponderazione da Gabriele Robbiati che è pronto a calarsi nella nuova realtà e ad iniziare la prossima avventura con la maglia normanna: «La scelta di venire ad Aversa è stata fatta con la sicurezza di trovare un ambiente ottimo per costruire qualcosa di importante – dice – mi ha fatto piacere fin da subito il forte interesse che mi è stato dimostrato dalla prima telefonata con il direttore sportivo Vitullo. Ho deciso di sposare questo progetto importante del presidente Di Meo che ha in serbo per il futuro di questa squadra davvero grandi cose e farò del mio meglio perché tutto ciò si possa avverare. Spero di portare in questa squadra un po’ della mia esperienza e di poter essere un punto di riferimento insieme ad Enrico Libraro per i giovani forti e promettenti della rosa, come il mio amico Andrea Santangelo, con il quale ho condiviso una bella annata a Cantù».

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