Due richieste di misura cautelare avanzate dal pool antiterrorismo della Procura di Napoli nei confronti di Mohamed Kamel Eddine Khemiri, di 41 anni, nato a Tunisi, indagato per associazione con finalità di terrorismo, erano state respinte nei mesi scorsi dal gip. Oggi il pm di Napoli, Luigi Cannavale, ha emesso a carico di Khemiri un avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’uomo si era stabilito a San Marcellino nelle adiacenze di una moschea.
L’uomo è accusato in particolare di aver avuto comportamenti finalizzati ”ad incoraggiare sentimenti di acceso anti semitismo ed antioccidentalismo attraverso pubblicazioni di scritti, filmati e fotografie sui profili di Facebook e twitter”. Il tunisino sarebbe stato dedito ad una propaganda a favore dell’Isis che si sostanziava ”nell’incitamento alla commissione di azioni armate attraverso l’esaltazione di atti terroristici, l’enfatizzazione di scritti coranici strumentalmente distorti al fine di legittimare le stesse azioni”, nonchè ”nella diffusione di documenti anche fotografici e filmati utilizzati col solo fine di rappresentare una irreale armonia regnante nelle realtà cadute sotto il dominio del Califfato”. L’uomo avrebbe svolto un’attività di proselitismo in favore delle organizzazioni islamiste inducendo alla radicalizzazione religiosa alcuni immigrati di fede musulmana”. L’uomo, secondo quanto si è appreso, ha esultato per l’attentato a Charlie Hebdo dell’anno scorso.