SAN POTITO SANNITICO – Primo passo verso lo scioglimento del contratto di servizio con il consorzio unico di bacino di Napoli e Caserta. La delibera è stata approvata con il voto favorevole della sola maggioranza “per il bene comune”. Contrario invece il gruppo di minoranza di “tradizione ed innovazione”. Reiterate inadempienze( tra questi indicati il mancato smaltimento degli ingombranti o la consegni dei sacchetti o il ritiro costante di vetro e cartone,), il mancato rispetto degli obblighi contrattuali oltre a preoccupazioni per la sospensione del servizio per la crisi di liquidità dell’ente consortile queste le motivazioni alla base della scelta di “rottura”. Al contempo è stato dato mandato all’ufficio tecnico per i provvedimenti necessari alla fase di transizione e quindi di un piano temporaneo in attesa dell’indizione della gara per l’affidamento del servizio.
Tra gli in conventi segnalati anche la manutenzione frequente degli automezzi con decurtazione del canone mensile ed il mancato rispetto della percentuale di raccolta differenziata come stabilito dalla normativa vigente oltre all’aumento dei costi in caso di passaggio alla Gisec( la società di emanazione della provincia per la gestione del ciclo il cui avvio è stato prorogato a fine anno) per cui l’amministrazione ha preso la strada della gestione diretta almeno per l’anno appena entrato. Inoltre la maggioranza, tramite un intervento ad ampio raggio del sindaco Franco Imperadore che ha anche evidenziato come il comune è in regola con il pagamento delle quote al consorzio unico. Critico il gruppo di opposizione per le conseguenze giuridiche(forti perplessità sono state manifestate sulla fondatezza della scelta) ed operative”Non riteniamo di condividere la scelta della risoluzione del contratto. Non sono chiare le conseguenze della scelta della risoluzione né sono spiegate le modalità dell’affidamento del servizio né i criteri di scelta dell’impresa che dovrà gestire la raccolta dei rifiuti” hanno scritto i consiglieri di minoranza in una nota allegata ed acquisita nel corso del dibattito consiliare oltre a mette in evidenza l’ opportunità di una gestione consorziata con altri comuni”. Rilievi anche sul mandato all’ufficio tecnico(“occorreva prima un piano industriale di gestione cui riferirsi” ha dichiarato Santillo). “ l’amministrazione non propone un modello alternativo e la risoluzione ipotizzata comporterà sicuramente delle difficoltà nella fase di transizione” ha rilevato a sua volta Luigi Palmieri mentre Luca Santagata ha rimproverato la maggioranza di una mancata discussione preventiva. La creazione della società d’ambito ha costi non sostenibili ed è linea di tutti i comuni quella che la determinazione della tariffa o tassa deve rimanere nello loro mani in relazione alle caratteristiche dei piccoli centri e del livello di differenziata” ha replicato Imperadore. Unico assente l’assessore delegato al ramo Paolo Riccio.
Michele Martuscelli