“Il presidente De Luca mesta nel torbido e nella migliore delle tradizioni clientelari bassoliniane costruisce una delibera sartoriale dove stanzia 55 milioni in tre anni rivolta ai disoccupati di lunga durata per contrastare il fenomeno dei roghi e rifiuti abbandonati. Mi chiedo: ma non esistono già partecipate della Regione che assolvono a questa missione e che affiancano i Comuni e la missione dell’esercito?” Lo dice, in una nota, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione prendendo spunto da un’inchiesta pubblicata dal quotidiano ‘La Repubblica’ sui Bros reclutati dalla Regione Campania. “Esaminando la delibera di Giunta firmata dal vicepresidente Bonavitacola e dell’assessore al lavoro Palmeri – aggiunge – si legge di una serie di azioni finalizzate al contrasto dei fenomeni di abbandono e roghi di rifiuti sul nostro territorio che sollevano non pochi dubbi sulla reale efficacia delle strategie proposte”. “Si parla di attività di vigilanza da affidare ai disoccupati – spiega Viglione – ma non si comprende quali compiti debbano andare ad espletare visto che al netto di constatare la presenza di aree soggette a sversamenti abusivi non potrebbero, per esempio, esercitare attività di fermo degli sversatori che sono in capo alle forze dell’ordine”. “Negli allegati alla delibera – evidenzia il consigliere regionale – si parla di attività di ricognizione e individuazione delle aree inquinate che non si capisce in che modo si intersecano con quelle predisposta tempo fa attraverso apposita applicazione per cellulare che permette di inviare le segnalazioni anche georeferenziate direttamente alla SMA Campania, partecipata dalla Regione che insieme a Campania Ambiente si occupano di questi temi”. “In più, a proposito della manutenzione del sistema di raccolta delle acque superficiali – fa notare Viglione – non si capisce se e come l’attività potrebbe sovrapporsi con quella che dovrebbe svolgere il personale dei Consorzi di bonifica anch’esso alle prese con anni di mancato pagamento degli stipendi”. “Insomma, siamo di fronte ad azioni che rischiano a nostro avviso di creare non pochi conflitti di competenze e che nel panorama lavorativo sembra rivolta esclusivamente ai disoccupati di lunga durata – conclude Viglione – col rischio evidente di scatenare una guerra tra poveri e sui cui contenuti ci riserviamo di presentare richiesta di audizione nelle commissioni preposte”.

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