“C’è una ripresa della criminalità organizzata che si permette di agire in maniera abbastanza indisturbata perché considera suo il territorio. C’è un atteggiamento di sicurezza rispetto all’impossibilità da parte delle forze dell’ordine di poter controllare il territorio in modo capillare; allo stesso tempo, si manda un segnale a tutti, cittadini e forze dell’ordine: i clan ci sono e possono agire come vogliono”. Lo dice in un’intervista al Sir don Tonino Palmese, vicario episcopale per il settore carità e giustizia della diocesi di Napoli, a proposito degli omicidi negli ultimi giorni nel Napoletano. “Se si guarda come la gente vive nella quotidianità, ci si accorge che i nostri territori sono invasi da una popolazione che non si è confrontata con lo ‘stare bene’, garantito nello studio, nel lavoro e in abitazioni dignitose. In questo humus attecchisce la camorra”, evidenzia il sacerdote. “Il problema – aggiunge – è che facciamo sempre bonifiche a macchia di leopardo. Mi rendo conto che non c’è una bacchetta magica, però auspico che la bonifica cammini di pari passo a livello culturale, economico e civile”. “Tutti dobbiamo fare di più e individuare strategie per fare di più e meglio”, sottolinea don Palmese, che invita a “non arrendersi alla rassegnazione” e a “riportare la questione di Dio come primato della vita delle persone”.

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