Un’azione criminale dietro il rogo del campo rom di Scampia di Napoli dove le fiamme sono divampate per oltre 24 ore, malgrado gli sforzi dei vigili del fuoco: non ha dubbi il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, sulla natura dell’incendio scoppiato in via Cupa Perillo, nel quartiere Scampia della città, in una zona ampia circa 20mila metri quadri dove alloggiavano diverse centinaia di persone, tra cui molti bambini che sono fuggiti o sono stati evacuati. Solo poco prima delle 17 di oggi i vigili del fuoco sono riusciti a domare le fiamme, scoppiate ieri, nel primo pomeriggio. Il bilancio del disastro annovera, tra l’altro, ingenti danni ambientali e ben 23 mezzi per la raccolta dei rifiuti appartenenti all’azienda della nettezza urbana, l’Asia, andati distrutti. Il rogo infatti si è esteso a un deposito comunale vicino al campo rom. Durante l’incendio sono anche scoppiate numerose bombole di gas usate nelle baracche dei rom: deflagrazioni che hanno accresciuto i timori tra i residenti e fatto pensare al peggio. Le fiamme, sempre secondo le informazioni rese dal primo cittadino, sarebbero partite da più focolai, appiccate in più punti e a materiale altamente infiammabile, perlopiù plastica e rifiuti accumulati ai bordi del campo. E da ieri pomeriggio i cittadini della zona sono costretti nelle loro abitazioni, malgrado il caldo asfissiante, per evitare di respirare i fumi neri, altamente inquinanti, che si sono levati dal campo rom. Secondo De Magistris “è assolutamente necessario individuare i responsabili di questa azione criminale che ha prodotto danni ambientali e materiali devastanti e che poteva anche attentare alla vita di persone ed anche bambini”. Non avanza ipotesi sulle origini dell’incendio ma affronta la questione dei campi rom con piglio vigoroso, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, secondo il quale “si tratta di un problema da risolvere di petto. Non possiamo più consentire di avere illegalità esplicite senza muovere un dito”. Il governatore punta il dito contro chi vive nell’illegalità: “non è possibile – sottolinea – consentire che in quel campo rom ci sia gente che ha realizzato immobili in cemento armato, che ruba la corrente elettrica e l’acqua, e che sversa non si sa dove”. Secondo il presidente della Campania il problema va risolto su due piani: “uno di umanità, accogliendo le famiglie che vogliono vivere in maniera civile, aiutando i bambini ad andare a scuola, accogliendole nelle strutture sociali e adottare comportamenti di vita civile, per il resto sgombero, punto”.

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